È stata, come da tradizione, piazza Caprioli a ospitare stamani a Vasto le cerimonia per la Festa della Repubblica. Autorità civili, comandanti delle forze dell’ordine, associazioni combattentistiche e delle forze dell’ordine in congedo si sono ritrovati davanti al Monumento ai Caduti, dove il sindaco, Francesco Menna, ha depositato una corona di alloro dopo la benedizione impartita da don Luca Corazzari, parroco della cattedrale di San Giuseppe. Il 2 giugno del 1946, nel referendum istituzionale, gli italiani scelsero la Repubblica.

«Settantasette anni – ha detto il primo cittadino – possono apparire, soprattutto per i più giovani, come una distanza troppo grande per riuscire a considerare la straordinaria importanza di quanto avvenne quel 2 giugno 1946. Non sono, tuttavia, troppi se consideriamo l’attualità di quel messaggio: di quella scelta repubblicana che, dando compimento all’esperienza della Resistenza, ci consegnò l’identità, pienamente viva, di comunità civile vocata ad un destino di libertà e di pace. A quella scelta concorsero milioni di donne che, per la prima volta, accedevano al diritto di voto. Italiane che contribuirono, in modo decisivo, a liberare il Paese dalle innumerevoli cicatrici della dittatura fascista, della disastrosa guerra mondiale e dalla, ancor più drammatica, guerra civile. Furono promotrici “silenziose ma irreprensibili” dell’emergere di quella cultura dell’incontro che fu fondamento della stagione di puro rinascimento istituzionale che fu l’Assemblea Costituente. Mentre, tra innumerevoli difficoltà, si ricostruiva il Paese, già si guardava all’Europa come un orizzonte naturale e compiuto della neonata democrazia italiana. L’Unione Europea, il sogno di grandi figli di diverse nazioni un tempo divise e contrapposte, (mi piace ricordare, tra questi, il nostro connazionale Altiero Spinelli), è ora una realtà da far progredire e consegnare migliore a chi verrà dopo di noi. Soprattutto oggi occorre ricordare che se abbiamo la fortuna di vivere liberi nella nostra terra e di essere in pace con il resto del mondo, se abbiamo la possibilità di viaggiare conoscendo popoli e luoghi sempre nuovi, lo dobbiamo alla generosità di tanti italiani di ieri che spesso hanno consegnato al futuro dei loro figli, al nostro futuro, ciò che avevano di più caro: la loro stessa vita».
Ha concluso la cerimonia il presidente della sezione di Vasto dell’Associazione nazionale carabinieri, Giuseppe Galante, con la lettura della preghiera per la patria.