Riscoprono storie dimenticate, gli studenti del “Mattioli” primi al concorso nazionale

Gradino più alto del podio per un gruppo di alunni del Polo liceale “Mattioli” di Vasto classificatosi al primo posto nel concorso Esploratori della memoria. L’iniziativa ideata con lo scopo di promuovere lo studio e la conoscenza della storia contemporanea – tenendo viva la memoria dei caduti nelle due guerre mondiali  in difesa della propria patria e della libertà – rientra nel progetto nazionale Pietre della Memoria, organizzato dall’Anmig, con il patrocinio del presidente della Repubblica.

«Le studentesse e gli studenti appartenenti al gruppo d’ interesse “Scopritori di storie” del Polo liceale  Mattioli di Vasto, hanno fatto rivivere uno spaccato di storia attraverso la lettura partecipata di toccanti documenti indirizzati da un giovane militare (prigioniero durante la Grande Guerra), alla cara fidanzata (cartoline dal fronte, lettere dal campo di concentramento, foto). Le parole accorate del protagonista, il racconto dei momenti di sconforto, le immagini dei luoghi rendono l’audiovisivo prodotto un vero e proprio viaggio nel tempo con alto valore evocativo. Al valore della narrazione storica si accompagna un grande coinvolgimento emotivo supportato dalla ricca documentazione presentata», si legge nella motivazione dell’importante riconoscimento.

Il lavoro di ricerca storica è stato premiato con il massimo del punteggio tra gli Istituti secondari di secondo grado ed è valso anche l’invito a intervenire all’evento nazionale Archivissima 23 il Festival e la Notte degli Archivi.

Il gruppo di alunni del progetto Alla ricerca della storia nascosta – con la guida delle docenti Giovanna Santangelo e Clotilde Muzii – ha frugato nei cassetti, nei vecchi album di foto, ha chiesto gli ultimi racconti di «quando eravate giovani». Si sono concretizzati pian piano tanti frammenti di microstorie dei primi del Novecento con cartoline dal fronte piene di affetto, le pagine toccanti di un diario della prima guerra mondiale scritte con la punta labile di un lapis, e le foto color seppia dei bisnonni in divisa da soldato, delle giovani nonne dallo sguardo dolcissimo destinatarie dei pensieri innamorati e baci dal fronte, e poi testimonianze orali, oggetti, medaglie, attestai di merito.

«I ragazzi – spiega la scuola – stavano riscrivendo una sorta di microfilm a ritroso nel tempo, catalogando e schedando le varie fonti, ricostruendone la timeline, i tragitti di questi documenti, la cartina degli spostamenti. La ricerca avviata continua ancora perché riappropriarsi del passato è riflettere sulla propria identità per proiettarsi nel futuro». 

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