Il numero dei premi ricevuti ha già superato abbondantemente quota 20. Ha cominciato a scrivere poesie a 12 anni, a 14 la partecipazione al primo concorso letterario. A 19 anni, Rachele Lupi continua a conquistare riconoscimenti con i suoi versi liberi che, nel giro di una manciata di giorni, le sono valsi due premi letterari: il Concorso nazionale Giacomo Matteotti nelle scuole (leggi) e il Premio Sinestetica di Pescara.
Poesia e filosofia si fondono nella profondità della scrittura. A Sinestetica ha partecipato con l’opera intitolata Allegoria metafisica, «strutturata in modo filosofico», racconta Rachele, che si appresta ad affrontare l’esame di stato al liceo classico Pudente di Vasto e, per proseguire il percorso di studi, ha scelto la facoltà di lettere e filosofia dell’università La Sapienza di Roma.
Un componimento in cui, come già fatto in passato, «uso le figure retoriche classiche, ma in una struttura metrica di versi liberi» con una particolarità: il titolo non precede il testo, ma lo segue, «lo pongo alla fine perché spiega il testo». Nella cerimonia conclusiva, nell’Auditorium Petruzzi di Pescara, Rachele Lupi è stata premiata con la menzione della giuria. Non spiega il significato della sua creazione, perché sta a chi legge interpretare in base alla propria sensibilità personale: «Il poeta vuole lanciare un messaggio, ma il lettore può comprenderne un altro».