Gli agenti scandagliano i video fotogramma dopo fotogramma. Le telecamere possono essere decisive per identificare i responsabili dei disordini nel turbolento dopo partita di Termoli-Vastese. Obiettivi fissi, come quelli della videosorveglianza interna allo stadio Aragona, ma anche mobili, utilizzati dalla polizia in una partita che si sapeva essere a rischio.
Vastese-Termoli è finita 1-2 con la conseguente retrocessione dei padroni di casa dalla serie D all’Eccellenza e la salvezza della squadra molisana. Una quindicenne è stata colpita al volto da una bottiglia lanciata da mani ignote. Gli investigatori hanno ricostruito la dinamica: la ragazza stava scendendo la scalinata per andare verso l’uscita, quando dall’esterno dello stadio qualcuno la lanciato la bottiglia di vetro, che è rimbalzata su un gradone e l’ha presa in pieno sul volto aprendo una ferita sul labbro. Lesione suturata dai medici del San Pio da Pietrelcina, dove la paziente è arrivata in codice giallo. La prognosi è di sette giorni.
Non è stata l’unica a farne le spese. Un gruppetto di spettatori ha invaso il campo e si è messo a correre fino alla curva Tobruk, dove c’erano i 197 tifosi termolesi che festeggiavano la salvezza. Le forze dell’ordine sono intervenute per fermare i supporters vastesi e farli uscire dal terreno di gioco. Operazione in cui un poliziotto è rimasto contuso ricorrendo alle cure dei sanitari. Fuori dallo stadio nessun contatto tra le tifoserie.
Terminati i disordini, gli agenti hanno iniziato a esaminare le immagini. Alcune delle persone che hanno invaso il campo erano incappucciate, quindi i video andranno confrontati con i filmati della videosorveglianza dell’Aragona. L’indagine, condotta da Commissariato, Questura e scientifica, richiederà alcuni giorni e riguarda tifosi di entrambe le squadre. Poi scatteranno denunce e Daspo.