L’estate 2023 andrà meglio di quella precedente. Moderato ottimismo tra gli albergatori di Vasto, nonostante i ponti primaverili rovinati dal maltempo.
Comunque il bilancio delle presenze farà registrare il segno più, secondo Caterina Celenza, presidente provinciale di Federalberghi: «Il mese di aprile è andato abbastanza bene, anche se per il ponte del 25 Aprile abbiamo avuto delle cancellazioni causate dal maltempo. Registriamo una buona richiesta per la stagione estiva 2023, non solo a luglio e agosto, ma anche a giugno. È ripartito il mercato dei gruppi organizzati, che era fermo dal 2019 a causa dell pandemia, visto che fino allo scorso anno sui pullman c’era il contingentamento dei posti. E su questo segmento ci sono richieste anche per l’alta stagione. Gli albergatori hanno avuto gli hotel pieni per il Giro d’Italia, con camere occupate principalmente dall’entourage della corsa. Per l’estate abbiamo notato una buona richiesta di prenotazione anticipata. C’era già tanta richiesta a febbraio. Nel mio albergo l’80 per cento dei turisti proviene dal Nord Italia e dall’estero. A luglio gli stranieri saranno soprattutto del Belgio, il 25 per cento delle prenotazioni, ma non sono parenti di abruzzesi che tornano nei luoghi d’origine. Numerosi anche gli svizzeri e i tedeschi».
«Probabilmente, avremo più presenze dell’anno scorso. Sicuramente la stagione non sarà sottotono», conferma Michele Di Chiacchio, presidente del consorzio di albergatori Vasto Golfo D’Oro. «Le richieste ci sono e stanno andando discretamente. Nei ponti primaverili abbiamo lavorato quasi esclusivamente coi viaggi organizzati, in particolare con i tornei sportivi, visto che il meteo non ci ha dato una mano. In concomitanza col Giro d’Italia, oltre al personale della carovana rosa, abbiamo avuto cinque-sei camere prenotate da appassionati, anche provenienti dal Belgio», tifosi di Remco Evenepoel, vincitore della Grande partenza: la cronometro Fossacesia-Ortona.
Clima di moderato ottimismo tra i titolari degli hotel: «Siamo fiduciosi», racconta Alessia Fanelli. «Già da diversi mesi riceviamo telefonate e mail da potenziali turisti, contatti che stanno aumentando dopo il Giro d’Italia. Molti sono incuriositi dalla Costa dei Trabocchi e chiedono informazioni su come raggiungerla. In questo senso il Giro ci ha aiutato. Registriamo un leggero incremento rispetto allo scorso anno, quando c’erano ancora delle prescrizioni dovute al Covid e alcuni potenziali clienti si interessavano alle misure di prevenzione». Destagionalizzare. Una parola spesso usata nelle dichiarazioni ufficiali, ma da riempire di contenuti: «Nei periodi di bassa stagione – spiega Alessia – eventi e concerti potrebbero servire a incrementare le presenze perché, se c’è un evento, anche col brutto tempo il turista si muove ugualmente. L’auspicio è che l’amministrazione possa organizzare eventi di richiamo, com’è stato il Giro d’Italia, altrimenti i ragazzi non si muovono e la durata della stagione balneare rimane limitata da giugno a settembre».
«Riguardo alle richieste, i trend sono gli stessi dello scorso anno», fa i conti Angelo Pollutri. «Avrebbe potuto essere una stagione diversa, se il tempo fosse stato clemente, visto che quest’anno c’è stata una serie irripetibile di ponti. Nel weekend del Giro avremmo potuto fare meglio: non solo accontentarci del rifacimento dell’asfalto, ma calibrare l’offerta per le squadre di ciclisti ospitandole non solo per una notte. La possibilità c’era, viste le tre tappe ravvicinate. Le carovane sono arrivate una settimana prima, ma hanno pernottato nelle grandi strutture di Montesilvano e Silvi. Si può fare meglio. E qui la responsabilità non è solo dell’amministrazione comunale, ma anche dell’atteggiamento di comodo da parte di chi apre le proprie strutture a giugno perché comunque la stagione riesce a farla lo stesso. Capisco che l’amministrazione non abbia voluto rischiare offrendo alle squadre un’ospitalità più lunga, viste le difficoltà dovute al fatto che molti hotel non aprono prima del 4-5 giugno. Se la Via Verde della Costa dei Trabocchi fosse stata completata, qualche carta in più ce la saremmo giocata».