Ponte Sente, verso la fine dell’odissea: 10 mesi e 16 milioni di euro per la riapertura parziale

A quasi cinque anni dalla chiusura (avvenuta nel settembre del 2018), si intravedono spiragli per la riapertura del ponte Sente che collega Castiglione Messer Marino e Belmonte del Sannio. La notizia è arrivata ieri dall’incontro tenutosi a Roma al ministero delle Infrastrutture al quale hanno partecipato il direttore generale del Ministero Felice Morisco, il consigliere giuridico del ministro Salvini, Michele Marone, il presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci, i consiglieri dello stesso ente Vincenzo Scarano e Franco Marcovecchio e il geometra Di Iacovo del Settore Tecnico; per la Provincia di Chieti erano presenti il consigliere Carlo Moro e il dirigente del Settore Tecnico Paola Campitelli, per l’Anas gli ingegneri Castiglioni e Petruzzelli.

I partecipanti all’incontro a Roma

Questi ultimi hanno spiegato che con una manutenzione straordinaria sulle pile del viadotto più ammalorate «è possibile una riapertura al traffico almeno parziale del viadotto; in particolare, eseguendo interventi per 16 milioni di euro si consentirà una riapertura al traffico, nel doppio senso di marcia, almeno per i veicoli di portata non superiore alle 7,5 tonnellate. I tempi previsti per questi interventi dovrebbero andare a conclusione entro 10 mesi dall’inizio dei lavori, al termine dei quali, non è tuttavia da escludere, in un momento successivo e valutando il quadro tecnico complessivo a lavori eseguiti, che il viadotto possa essere riaperto anche al traffico più pesante».

La riapertura, pur se esclusa ai mezzi pesanti, rappresenta una notizia positiva attesa da troppo tempo in Alto Molise e Alto Vastese. La chiusura del viadotto, tra i più alti d’Italia, infatti ha comportato la moltiplicazione dei tempi di percorrenza negli spostamenti tra le località delle due regioni con ripercussioni sull’economia dei centri maggiormente coinvolti (Agnone, Belmonte e Castiglione) i cui cittadini usufruiscono di diversi servizi (scuola, sanità, esercizi commerciali ecc.).

Settembre 2019, zia Felicetta che attraversa il ponte chiuso

A nulla, finora, sono servite manifestazioni e proteste dei residenti di questo territorio. Adesso, l’Anas invierà il progetto alla Provincia di Isernia. I due enti stipuleranno un’ulteriore convenzione con cui Anas sarà individuata quale soggetto attuatore degli interventi. Il Ministero delle Infrastrutture, in virtù della convenzione, concederà i finanziamenti per i lavori di questa prima fase. Su questo aspetto i rappresentanti del Ministero hanno garantito di avere già individuato le prime risorse per potere procedere con gli interventi.

«Per la prima volta, in quattro anni, sono concretamente ottimista – ha detto Ricci a margine dell’incontro – perché si è ragionato in termini di soluzioni e soprattutto il Ministero ha messo a disposizione le necessarie risorse per attuarle. Si tratta di un importante punto di arrivo di un lavoro lungo, portato avanti in piena sinergia con il nuovo Governo Meloni e, in particolare, con il Ministero. Finalmente cominciamo a vedere la via d’uscita per un problema che ha colpito e mortificato tutte le comunità dell’Alto Molise e della vicina regione Abruzzo. Adesso ci saranno i tempi tecnici necessari per l’espletamento delle procedure, ma per la prima volta c’è l’individuazione concreta del percorso da seguire e soprattutto l’impegno delle risorse finanziarie necessarie, anche i tempi iniziano a sembrare a portata di mano».

Concorde sulla positività dell’incontro anche il rappresentante della Provincia di Chieti, Moro: «Per la prima volta si fa un concreto passo avanti. L’obiettivo è riaprire almeno al traffico leggere nei primi mesi del 2024. Con forza abbiamo chiesto nuovamente un passaggio dell’infrastruttura all’Anas. Il Ministero non lo ha escluso e procederà a ulteriori approfondimenti tecnici».

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