Da stamattina, per tre giorni, la palestra di via De Vito a San Salvo torna al centro della tradizione. È iniziata stamattina la preparazione dei taralli di San Vitale in vista delle imminenti festività. Farina, uova, olio, zucchero e lievito per creare l’impasto che sarà poi lavorato dalle sapiente mani dei volontari “reclutati” dal comitato feste della parrocchia di San Giuseppe.
«La prima mattina si inizia sempre un po’ a scarti ridotti – dicono i partecipanti – nel pomeriggio sicuramente ci sarà una mano in più che ci aiuterà a portare avanti la tradizione».
Come una vera e propria catena di montaggio, l’impasto viene adagiato sul tavolo e da lì passa alle varie fasi: vengono creati dei lunghi cilindri che poi saranno ritagliati, una volta schiacciati vengono applicate le caratteristiche “incisioni”: «La tradizione ne vuole tredici, ma c’è chi ne fa di più per San Vitale, va bene lo stesso». Una volta completato questo passaggio, i due rettangoli ottenuti vengono sovrapposti, incisi per lungo, e chiusi (anche sulla chiusura ci sono diverse scuole di pensiero con le due estremità affiancate o sovrapposte) in modo da assumere la caratteristica forma circolare. Si passa all’ultimo passaggio, non meno importante: l’apposizione della sigla di San Vitale (“SV”) demandata a uno dei volontari.
I taralli così formati restano in attesa di partire per i vari forni della città (sono sette) nei quali avverrà la cottura per essere, poi, benedetti e distribuiti giovedì 27 aprile, il giorno prima di San Vitale. Per preparare i taralli, alla fine dei tre giorni, si conteranno ben 15 quintali di farina.
Negli anni della pandemia la tradizione non si è fermata del tutto, alcuni fedeli hanno preparato i taralli a casa. Quella di quest’anno rappresenta il completo ritorno a tutti i riti e i momenti previsti dalla sentita festa patronale, compreso quello della distribuzione delle sagnitelle – che torna dopo tre anni di assenza – in programma sabato prossimo, 22 aprile.
Il gran finale ci sarà nella giornata di venerdì 28 aprile con la sfilata dei trattori e la processione; in serata, infine, l’esibizione dei Gemelli di Guidonia e i fuochi pirotecnici.