Dopo il consueto Incontro di Pasqua, conosciuto anche con il nome popolare di Incontro dei Santi, questa mattina, martedì 11 aprile, in piazza Plebiscito si è ripetuta la “seconda parte” di questa millenaria tradizione, ovvero il cosiddetto “Saluto dei Santi”. Le tre statue lignee del Gesù risorto, della Vergine e di san Giovanni Evangelista hanno lasciato la cattedrale della Madonna del Ponte per ritornare nelle rispettive chiese di appartenenza. La Confraternita di Maria SS. della Pietà e della Concezione ha riportato in Santa Maria Maggiore il Cristo, la Congrega del SS. Rosario, ha ricollocato Maria nella chiesa del Purgatorio, ed i devoti dei Santi Simone e Giuda Taddeo riposto il simulacro di San Giovanni Evangelista in sant’Agostino nel quartiere di Lancianovecchia.
Strettamente legati al carattere popolare di questa festa sono i soprannomi con cui le statue di Gesù e di Giovanni sono tutt’ora identificate: “lu ciuppitte” e “lu ruffiane”. Se sconosciuta risulta essere l’attribuzione di “ciuppitte” al Cristo, quella di “ruffiane” (cioè ruffiano) a San Giovanni si spiega probabilmente col fatto che i lancianesi interpretano uno dei fatti del Vangelo, ovvero il gesto del giovane apostolo che poggiò la sua testa sul petto di Cristo quando lui annunciò che qualcuno lo avrebbe tradito, come un atto di “ruffianesimo” da parte del santo, che cercò di ingraziarsi Gesù, tanto da essere il discepolo più amato e anche colui a cui fu affidata Maria, la Madre di Gesù.
Ad assistere al saluto delle tre figure sacre, erano presenti tantissimi lancianesi che, assiepati ai lati di piazza Plebiscito, non hanno mancato di essere presenti a questa forma di rappresentazione teatrale che in forme diverse si ritrova in altri centri dell’Abruzzo, quali Sulmona, Spoltore, Corropoli e Pratola Peligna. A benedire le tre statue ed a presiedere al rito è intervenuto don Angelo Giordano, parroco di Santa Lucia e vicario generale della diocesi di Lanciano-Ortona che ha recitato, come di consueto, il passo evangelico che riguarda le pie donne che, recatisi al sepolcro di Cristo, lo trovano vuoto essendo di fatto le prime testimoni della sua resurrezione.