Alla richiesta di fattura fuggono: il sospetto che la truffa dei falsi arrotini sia sbarcata a Vasto

Il sospetto che la truffa dei sedicenti arrotini sia sbarcata a Vasto deriva da un episodio avvenuto in questi giorni sulla riviera.

Chiaro Quotidiano ha contattato un noto ristoratore di Vasto Marina, che ha già sporto denuncia e spiega quello che gli è accaduto: «Mi telefona una persona che dice di essere l’arrotino e chiede se ho bisogno di arrotare i coltelli del mio ristorante. Chiedo allo chef, che conferma di averne la necessità. La mattina dopo gli arrotini arrivano quando io non ci sono. Non sono gli stessi delle altre volte, perciò il personale chiede preventivamente il prezzo. Loro rispondono di essersi già messi d’accordo con me, pronunciando il mio nome anche se non mi conoscono né hanno concordato con me il costo del lavoro. Dopo aver arrotato 18 coltelli, vogliono addirittura 770 euro, oltre 40 euro a coltello, a fronte di un prezzo che mediamente va dai due ai cinque euro a coltello. Nel frattempo, sono tornato nel locale. Faccio notare che la cifra è troppo elevata. Loro non ne vogliono sapere. A quel punto, offro loro 360 euro e chiedo la fattura per poter pagare la restante parte tramite bonifico. Loro rifiutano con decisione di emettere fattura e i loro atteggiamenti si fanno sempre più arroganti: vogliono i soldi e li vogliono senza fatturare. Allora rispondo dicendo che sto per chiamare i carabinieri. A quel punto, se ne vanno velocemente».

Casi simili sono stati segnalati in Lombardia. Il quotidiano Il Giorno, nell’edizione online del 19 marzo, riferisce di un episodio avvenuto a Crema: un uomo chiama un arrotino per arrotare delle forbici e questi, con una scusa, entra in cucina e sostiene che c’è pericolo di fughe di gas, quindi va eseguita una riparazione urgente. Inizia ad armeggiare attorno ai fornelli e poi, a un certo punto, afferma di aver terminato il lavoro chiedendo 200 euro. Solo più tardi il cliente si accorge di essere stato truffato.

FURTI – Dopo il recente raid in via Donizetti, secondo il presidente del consorzio Vivere Vasto Marina, Piergiorgio Molino, «servirebbe un maggior presidio. La videosorveglianza è un deterrente, tant’è che quasi tutte le attività di Vasto Marina hanno installato le telecamere, ma di certo non può essere risolutiva. Le forze dell’ordine fanno tutto il possibile, ma bisognerebbe potenziare gli organici»

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