Terremoto, stessa faglia di San Giuliano. «Le prossime 24-48 ore per capire l’evoluzione della sequenza»

Bisognerà attendere dalle 24 alle 28 ore per capire l’evoluzione della sequenza sismica in atto in Molise che ieri ha avuto il suo apice con la scossa delle 23.52 di magnitudo 4.6.
Ad affermarlo al Tg3 Molise è stato Mario Mancini della Rete Sismica Sperimentale Italiana: «Quest’area è considerata ad alto rischio sismico, con un’attività che dal 2002, con il terremoto di San Giuliano, è proseguita con altre sequenze nel 2013, nel 2016 e nel 2018. Negli ultimi sette giorni si sono registrate oltre 20 scosse. In genere nell’Appennnino dobbiamo aspettare dalle 24 alle 48 ore per capire che tipo di evoluzione ci sia».
Nella giornata sono stati effettuati dai vigili del fuoco oltre trenta sopralluoghi tecnici in edifici pubblici e privati a Matrice, Montagano, Ripalimosani, Ferrazzano, Termoli, Montefalcone nel Sannio. Nel video l’elicottero del reparto volo di Pescara in sorvolo sulle aree interessate dal terremoto.
Tutte le verifiche hanno confermato l’assenza di danni rilevanti.

foto vigili del fuoco

GLI AGGIORNAMENTI –
Ore 10.40 – Diverse le scosse di assestamento registrate dall’Ingv dopo quella dell 23.52, sempre a un paio di chilometri da Montagano: ml 2.0 (ore 01.53), ml 2.6 (ore 6.43), ml 2.4 (ore 6.54).

Ore 10.00 – Dopo la scossa sono state tante le persone scese in strada, molte hanno deciso di passare la notte fuori. Il rilevatore geologico e consulente dell’Unimol Eugenio Auciello ha fornito qualche elemento in più parlando di riattivazione della faglia del terremoto di San Giuliano di Puglia: «La scossa è stata avvertita molto forte con intensità intorno al V grado della scala MCS, con risentimenti che abbracciano all’incirca un quadrilatero con vertici Teramo-Roma-Napoli-Bari. La magnitudo momento, quella cioè che esprime meglio la grandezza del terremoto, è stata di Mw 4.6. Questa magnitudo corrisponde a un momento sismico di 9,89E+15 Nm, il numeretto che esprime appunto la grandezza fisica del terremoto. Quel numeretto ci dice che ad originare il terremoto è stata una rottura di circa 5 km quadrati sulla faglia. Il meccanismo focale calcolato mostra un movimento trascorrente che, localizzato e contestualizzato nella geodinamica dell’area, ci fa capire che con ogni probabilità si è attivata la struttura dei terremoti di San Giuliano di Puglia del 2002. In particolare si è rotto un pezzo della faglia a ovest della seconda scossa che si ebbe il 1° novembre 2002. La scossa si localizza oltre 10 km ad ovest della sismicità registrata nei giorni scorsi e ormai ieri nei pressi di Ripabottoni. Purtroppo questo elemento indica che l’area attiva è in realtà più ampia di quanto ritenuto fino a poche ore fa e inoltre non si osserva al momento ulteriore attività lungo il tratto di faglia interposto tra le aree epicentrali della sequenza dei giorni scorsi e la scossa di poco fa. La situazione è delicata perché, oltre a non poter escludere ulteriori scosse anche di magnitudo maggiore, si ritiene che questo possa essere anche uno scenario più probabile rispetto a quanto precedentemente valutato. Ricordiamo che queste osservazioni NON costituiscono una previsione e non vogliono infondere allarmismo ma vogliono fornire una descrizione oggettiva dell’attività in corso e delle possibili evoluzioni».

Ore 08.00 – I controlli hanno escluso danni agli immobili. Tante le scuole che in Molise per precauzione sono rimaste chiuse. Alcune anche nel Vastese.

Ore 00.45 – La scossa, oltre che in Molise, è stata avvertita distintamente in gran parte dell’Abruzzo, in Campania, Puglia e Lazio. Oltre al grande spavento, almeno per ora si escludono danni: sul proprio account di Twitter i vigili del fuoco scrivono che «Al momento nessuna richiesta di soccorso e segnalazione di danni è giunta alle sale operative».

Ore 00.30 – Il sindaco di Termoli, Francesco Roberti, sulla propria pagina Facebook scrive: «Comune di Montagano sentito il sindaco, per il momento se pur forte la scossa, non sembra esserci criticità anche se si sta procedendo ad una ricognizione degli immobili». Il Comune vicino all’epicentro (di poco superiore ai mille abitanti) ha messo a disposizione il campo polivalente per eventuali necessità. In corso le verifiche nel territorio molisano.

Ore 00.16 – Con i dati rivisti da parte dell’Ingv si hanno maggiori dettagli sulla scossa di terremoto avvertita in gran parte del Centro Italia: magnitudo di 4.6, epicentro a 2 km da Montagano (Cb) e ipocentro a 23 km di profondità.

LA PRIMA NOTIZIA – È di magnitudo tra 4.6 e 5.1 la forte scossa avvertita in tutto il territorio. È questa la prima stima dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

La scossa è stata registrata alle 23:52, secondo i primi dati l’epicentro si troverebbe a 6 km da Ripalimosani in provincia di Campobasso.

Elaborazione Chiaro Quotidiano a esemplificativo

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