Le condizioni meteo stanno rallentando la lunga traversata dei 161 migranti che viaggiano verso Ortona sulla nave della Ong Life Support, battente bandiera panamense. Tra questi, 52 minori non accompagnati. Iinizialmente l’attracco era previsto per le 15 di domani. Per organizzare le operazioni di sbarco, assistenza, identificazione e assegnazione ai centri di accoglienza si è riunito oggi il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Chieti, Mario Della Cioppa. «Lo scopo dell’odierna seduta», si legge in un comunicato della Prefettura, «è stata la verifica e condivisione delle procedure di sbarco e accoglienza dei 161 migranti con tutti gli enti e soggetti coinvolti nelle operazioni ed il perfezionamento delle stesse, anche i relazione al maggior numero di stranieri soccorsi rispetto al precedente sbarco» del 25 febbraio, anche in quel caso a Ortona.
Nelle operazioni sono coinvolti Prefettura, Provincia di Chieti, Capitaneria di porto, carabinieri, finanza, vigili del fuoco, 118, Asl, Protezione civile, Croce Rossa, Comune di Ortona, Usmaf di Pescara (Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera, Roan (Reparto operativo aeronavale) e Autorità di sistema portuale.
«Tra i migranti vi sono 26 donne, tra le quali tre incinte, 74 uomini, 52 minori non accompagnati, e 9 minori accompagnati, di varie nazionalità, in maggioranza Etiopi, Ivoriani e originari della Guinea Conakry, ma vi sono anche Somali, Nigeriani, Sudanesi, Camerunensi, oltre a migranti provenienti dal Chad, dalla Liberia, dal Mali, Gambia, Burkina Faso ed Eritrea.
«L’attracco, inizialmente previsto per le ore 15 del martedì 28 marzo potrebbe, secondo le ultime notizie, essere rallentato dalle condizioni meteo», avvisa la Prefettura. «Il numero di migranti ma, soprattutto, le ipotetiche condizioni atmosferiche non favorevoli, ha reso opportuno adottare un differente modello organizzativo di accoglienza che prevede un primo screening sanitario ed i successivi controlli, sia a bordo che a terra, direttamente nel porto subito dopo lo sbarco, Quindi contemporaneamente una prima attività di ristoro con generi di conforto all’atto dello sbarco, sempre quindi in porto. Esaurite velocemente queste fasi, salvo situazioni sanitarie che impongono il ricovero immediato presso le strutture ospedaliere, i profughi saranno trasportati per tutte le fasi procedurali successive (identificazione – ristoro – ripartizione per il trasporto presso i centri di accoglienza) presso un immobile messo a disposizione dal Comune di Ortona ed individuato nel palazzetto dello sport in località Villa Caldari.
Al momento dell’attracco alla banchina nuova nord del medesimo porto, si porranno in essere le operazioni preliminari di screening sanitario a bordo, da parte del personale medico Usmaf autorizzato a salire sull’imbarcazione, all’esito del quale i migranti verranno fatti sbarcare, dando priorità ad infermi, donne in stato di gravidanza e minori, ed accolti in una prima area di accesso adibita all’assegnazione di un braccialetto di riconoscimento e ad un primo foto-segnalamento.
I migranti saranno, poi, condotti nell’area del porto allestita dalla Croce Rossa Italiana e dalla locale protezione civile, ove saranno sottoposti ad ulteriori e più approfonditi controlli da parte di sanitari della Asl 02, del 118, oltre a psicologi, assistenti sociali e mediatori culturali, per poi essere trasferiti nell’area prospicente, anch’essa riscaldata, dedicata alle primissime procedure di identificazione.
Infine verranno trasferiti con pullman messi a disposizione dalla Prefettura presso il palazzetto dello sport di Ortona, in via Villa Caldari, in gruppi contingentati, in modo da rendere più fluida la procedura di identificazione a cura della Questura. Per il riparto dei migranti dovranno attendersi le disposizioni del Ministero dell’Interno, tenuto conto della presenza di numerosi minori stranieri non accompagnati per la cui accoglienza, come è noto, è previsto un differente circuito rispetto a quello degli adulti».