“Panico ma rosa (dal diario del tempo sospeso)”: Alessandro Benvenuti a San Salvo

Secondo appuntamento nella sala teatro del centro culturale Aldo Moro di San Salvo con la rassegna Serata d’onore organizzata dalla Factory di Gabriele Cirilli e patrocinata dal Comune. Venerdì 24 marzo (ore 21) si esibirà l’attore Alessandro Benvenuti che porterà sul palco lo spettacolo Panico ma rosa (dal diario del tempo sospeso) di cui è autore e protagonista (produzione Arca Azzurra).

Lo spettacolo (che sostituisce Racconti neri… di Fabio Troiano, previsto per il 26 marzo) prende spunto dal diario tenuto da Benvenuti sul profilo del suo fan club su Facebook durante le chiusure causate dalla pandemia. «Cinquantanove pagine di diario che raccontano l’isolamento obbligatorio di un autore attore che privato del suo naturale habitat, il palcoscenico, decide di uscire dalla sua proverbiale ritrosia e raccontarsi per la prima volta pubblicamente, con disarmante sincerità come persona. Sogni e bisogni, ricordi e crudeltà, fantasie e humor. Un viaggio nella mente di un comico che nel cercare un nuovo senso della vita per non impazzire, reinventa il passato di chierichetto, stabilisce inediti e proficui rapporti con tortore, passerotti, merli, cornacchie, piccioni e gabbiani. Mescola sogni e aneddoti. Progetta linguaggi comico barocchi. Decide di rinascere a nuova vita digerendo il suo passato e i fantasmi che lo hanno abitato con la spudoratezza che solo gli adulti che si stufano di essere tali possono vantare. E attraverso questa comica forza eversiva sperare, per una volta ancora, di tornare bambino, anzi, bambinaccio, prima di tacere per sempre nel naturale Finale di Partita che pazientemente attende in un punto imprecisato del Fato tutti gli esseri umani. Diciamo insomma che drammaturgicamente parlando ‘Panico ma rosa’ è di genere Po Ca Co: Poetico Catastrofico Comico».

«Mia moglie e io – dice Benvenuti – abbiamo avuto il Coronavirus, io da asintomatico e lei con qualche sintomo leggero: siamo stati fortunati. Racconto la cronaca del quartiere, i sogni e i ricordi dell’infanzia. Pagine con il sorriso ma con il rispetto sempre verso il dolore. Dato che il protagonista ha quell’età in cui, se c’è da scegliere nell’emergenza, può anche essere dichiarato non intubabile. Ho trovato molto dolce fare l’unica cosa nobile che so fare, cioè scrivere».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *