Lavoratori di Pilkington, Primo e Bravo dicono «sì» al nuovo contratto nazionale

Gli operai di Pilkington, Primo e Bravo hanno detto «sì» al nuovo contratto nazionale. I sindacati confederali comunicano che «il risultato complessivo delle votazioni è stato il seguente: favorevoli 98,1%, astenuti 0,9% e contrari 1%. L’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto del vetro è stata votata favorevolmente dai lavoratori di San Salvo». Prevede un aumento di stipendio pari a 153 euro al livello D1 e una tantum di 122 euro per tutti i lavoratori.

San Salvo. Lo stabilimento Pilkington

«Nei giorni scorsi – riferisce una nota di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil – si sono svolte le assemblee retribuite in Pilkington, Primo e Bravo al fine d’illustrare ed approvare l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per il settore del vetro, delle lampade e display, siglato con l’associazione datoriale Assovetro il 10 febbraio e che interessa oltre 28 mila lavoratori impiegati in circa 340 imprese in Italia. Alle assemblee ha partecipato anche un membro di segreteria nazionale».

Negli incontri con i lavoratori, i rappresentanti sindacali hanno evidenziato i punti rilevanti del documento. Tra questi, «l’osservatorio come sede per analizzare e discutere le modalità per aumentare produttività, qualità e le condizioni di lavoro all’interno dell’azienda. È stata inoltre istituita la giornata dedicata alla sicurezza salute ed ambiente, sono state aumentate le ore per la formazione dei rappresentanti della sicurezza ed ambiente (Rlssa) ed introdotti temi riguardanti l’orario di lavoro e la fruizione di ferie anche in ore, oltre a permessi retribuiti per i lavoratori donatori di midollo osseo per tutto il tempo che occorre all’effettuazione degli accertamenti, del prelievo e della degenza. Sono state poi inserite iniziative per le vittime della violenza di genere con permessi per un massimo di 5 mesi, due mesi in più previsto dall’articolo 24 del decreto legislativo 86 del 2015 . Su richiesta del lavoratore l’azienda fornirà le debite informazioni sul periodo di comporto. È stata concessa la possibilità al lavoratore di richiede l’anticipazione del Tfr rimasto in azienda anche nei casi in cui fosse stato in Cig o altro ammortizzatore sociale per un periodo superiore a 4 mesi nell’anno o in caso di lavoratore con condizione certificata di fragilità che non può svolgere attività in modalità agile. Sono state altresì adottate linee guida per l’attivazione delle Banca Ore Solidale e per lo svolgimento del lavoro agile (Smart Working)».

«L’assistenza sanitaria integrativa, obbligatoria per tutti i contratti di durata superiore a un anno, sarà a carico dell’azienzaIn merito all’assistenza sanitaria integrativa, Nell’ipotesi di accordo – proseguono le rappresentanze territoriali – è stato previsto un aumento salariale a regime di 153,00 euro al livello D1 distribuito in tre tranche: 61 euro dal primo marzo 2023, 45 euro dal primo aprile 2024 e 47 eurodal primo luglio 2025; il montante economico per il periodo di vigenza del nuovo contratto è di 3.839 euro per il livello D1; inoltre, a tutti i lavoratori sarà corrisposta una tantum di 112 euro lordi. A decorrere dal 1/1/25 sarà incrementato di un euro il turno di notte».

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