Marzo è il mese dedicato alla prevenzione del tumore del colon retto, uno tra i più diffusi. Dai 50 ai 69 anni si può aderire a un programma di screening, rivolto a uomini e donne, invitati dalla Asl Lanciano Vasto Chieti ogni due anni a eseguire gratuitamente il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci con una lettera personale inviata a domicilio.
Per informare la popolazione su questa patologia, nel mese di marzo 2023 i reparti di Endoscopia digestiva di Atessa, Chieti, Lanciano, Ortona e Vasto aderiscono alle iniziative di prevenzione per ricordare l’estrema utilità degli screening periodici. Lo staff del reparto di Endoscopia di Ortona è disponibile a rispondere a dubbi o quesiti al numero 085.9172236, ogni giorno dal lunedì al sabato, fino al 31 marzo prossimo, dalle ore 8.30 alle 13.30.
«Negli ultimi anni il cancro del colon retto in Italia si conferma uno tra i tumori con più elevata prevalenza e incidenza in entrambi i sessi e purtroppo è ancora gravato da elevati tassi di morbilità e mortalità rappresentando la seconda causa di morte per tumore sia negli uomini sia nelle donne – spiega l’azienda sanitaria – Nel 2020 il rallentamento dei protocolli di prevenzione legato alla pandemia ha drammaticamente mostrato l’importanza dello screening del cancro del colon retto: una riduzione di oltre il 50% dei soggetti che hanno effettuato il test di indagine primaria (ricerca del sangue occulto nelle feci) ha determinato nel periodo post pandemico un rischio più alto di tumore in stadio avanzato (un rischio più alto del 7%rispetto al periodo pre-pandemico), una maggiore aggressività (32% in più) e più casi di stenosi, ovvero di lesioni che occludono l’intestino (più 15%). La prevenzione è senza dubbio lo strumento più efficace, perché permette di individuare e rimuovere i polipi prima che degenerino o di fare diagnosi precoce, permettendo di intervenire prima che la situazione si aggravi. Per favorire ulteriormente l’adesione della popolazione alle iniziative regionali è sempre più utile un’adeguata sensibilizzazione anche con il prezioso supporto dei medici di medicina generale».