Rumori di tir h24, le notti insonni dei residenti di Vasto Marina

Negli anni Ottanta e Novanta il sollievo dal rombo dai giganti della strada era solo a luglio e agosto. Per i residenti di Vasto Marina i rumori della statale 16, però, non si placavano neanche nei due mesi clou dell’estate, perché quelle erano le otto settimane col maggior traffico dal mattino a notte fonda. Riposare era comunque impossibile: mezzi pesanti dieci mesi l’anno, auto, moto e disturbo della quiete pubblica nella stagione calda. Se non altro, il traffico turistico da e verso la riviera non si sommava a quello commerciale almeno in quei due mesi in cui i tir erano dirottati sull’A14.

La società Autostrade riduceva i pedaggi per gli autotrasportatori e la Regione Abruzzo, come del resto anche le Marche e il Molise, si accollava una percentuale. L’ultima proposta di deviazione temporanea nel tratto Ortona-Vasto Sud è dello scorso anno, contenuta nella risoluzione presentata in Consiglio regionale dal Movimento 5 Stelle (primo firmatario Pietro Smargiassi) nel maggio 2022.

Nel frattempo, col trascorrere degli anni, sono arrivate le varianti, che hanno allontanato la SS16 e il traffico pesante dalla riviera. Tranne che dal litorale vastese. Le lamentele degli abitanti della zona a monte della vecchia stazione ferroviaria rimangono inascoltate.

Si è arenato l’iter della variante alla statale Adriatica, che piaceva a San Salvo perché liberava la costa e non a Vasto perché saliva sul costone orientale deturpando paesaggio e centro storico. Così il ministero si è ripreso quasi tutti gli 87 milioni di euro, lasciando solo i fondi per un nuovo progetto. Si torna alla casella di partenza. L’unico passo in avanti è che ora sia il Comune di Vasto che la Regione sono d’accordo sulla variante larga: una grande circonvallazione fuori dall’intero centro abitato. Ma ora bisogna di nuovo trovare i soldi e riavviare l’iter. Altri anni di attesa per gli abitanti di Vasto Marina, anche quelli della zona meridionale, tristemente nota per l’elevato numero di pedoni investiti. Mentre rotatorie e semafori a distanza ravvicinata non allontanano i pericoli.

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