A distanza di due anni dalla sua ultima fatica letteraria (era il 2021 quando uscì “Cronache dalle terre di Scarciafratta” ) sabato 4 marzo lo scrittore frentano Remo Rapino torna in libreria con “Valdés” nuova uscita della casa editrice Tetra specializzata in racconti. Il “Valdés” di Rapino è un racconto ambientato in Cile negli anni del colpo di stato di Pinochet. L’autore, vincitore del Premio Campiello 2020 con “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” ritrae il contesto politico e sociale dell’epoca attraverso le giocate di Francisco Valdés, giovane calciatore con le gambe da grillo che danza in campo in cerca di riscatto, portando sulle spalle la miseria del nonno e di tutti gli abitanti delle povere poblaciones. Poesia e sport si incontrano in questo racconto che presenta la dittatura, le illusioni e le speranze perdute di un’intera generazione.

Cile, fine anni Cinquanta. Garcilaso Boscan ha perso molti treni nella vita, ma di una cosa è certo: il ragazzo con le gambe da grillo e il muso di lepre diventerà un calciatore. Francisco Valdés, quattordici anni da compiere, sembra danzare in campo. Quando nel 1973 il Cile vivrà i suoi giorni feroci, Francisco, ormai entrato nelle fila della squadra del Colo-Colo, capirà quanto è complesso essere eroi se il ferro si fa tutt’uno con la carne. In “Valdés” Remo Rapino sembra dire che la poesia, come il calcio, è soprattutto gioco. Lo fa con una lingua affabulatoria ed elegante come un sombrero.
Noi, dal canto nostro, non possiamo che attendere di partecipare alla partita leggendo il suo racconto. Non è la prima volta che il professore e scrittore lancianese si confronta con il tema dello sport e del “fubball” autentica passione di famiglia, visto che nel 2015 con la storica casa editrice Carabba aveva dato alle stampe “Quaderni: storie quasi vere di calcio” e alcuni anni prima nel 2007 aveva raccontato le gesta quasi comiche della squadra amatori del Bar Costarica, esercizio storico di piazza Plebiscito.
