Tragedia Rigopiano, 5 condanne e 25 assoluzioni. In aula la rabbia dei familiari

Ore 17.05 – Il giudice Gianluca Sarandrea ha letto in aula il dispositivo della sentenza. È stato assolto l’ex Prefetto di Pescara, Francesco Provolo. Assolto anche l’ex presidente della provincia di Pescara, Antonio Di Marco.

Condannato a 2 anni e 8 mesi il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, il gestore dell’hotel, Bruno Di Tommaso, è stato condannato a 6 mesi (e assolto con formula piena da altri capi d’imputazione e prescrizione per un capo di imputazione). Condannato a 6 mesi anche Giuseppe Gatto, il tecnico che ha redatto la relazione tecnica allegata alla richiesta della Gran Sasso Resort & Spa di intervenire su tettoie e verande dell’hotel. Sono stati condannati a 3 anni e 4 mesi i dirigenti della provincia di Pescara Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio. Cinque dunque le condanne e 25 le assoluzioni.

La sentenza, arrivata dopo che la Procura aveva richiesto 151 anni complessivi di carcere per i 26 imputati, è stata accolta con sconcerto e rabbia dai familiari delle 29 vittime. In aula grida e pianti di chi, sei anni fa, ha perso i propri cari dopo che la valanga travolse l’hotel Rigopiano.

Ore 11.15 – L’ultima udienza è terminata alle 10:55. Il giudice Gianluca Sarandrea ha annunciato che leggerà in aula il dispositivo della sentenza tra le 16:30 e le 17.

IL GIORNO DELLA SENTENZA – È il giorno della sentenza sulla tragedia dell’hotel Rigopiano. A sei anni da quel 18 gennaio 2017 in cui morirono 29 persone sotto la valanga che travolse l’albergo di Farindola, è atteso per questo pomeriggio il verdetto di primo grado del giudice del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea.

Il processo si svolge con rito abbreviato. Trenta gli imputati. Sono accusati a vario titolo di disastro colposo, omicidio e lesioni plurime colpose, falso, depistaggio e abusi edilizi. Tra questi l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, l’ex presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, i suoi predecessori Massimiliano Giancaterino e Antonio De Vico, il presidente della Gran Sasso Resort e Spa, Bruno Di Tommaso, e quattro funzionari regionali. La pubblica accusa, rappresentata dal procuratore Giuseppe Bellelli e dai sostituti Andrea Papalia e Anna Benigni, ha chiesto complessivamente 151 anni di reclusione per 26 imputati (25 persone e una società), l’assoluzione per gli altri quattro. Dopo le requisitorie dei pm e le arringhe degli avvocati, la scorsa settimana sono cominciate le repliche, che si concluderanno oggi con l’intervento dell’avvocato Daniele Ripamonti, legale di Ida De Cesaris, dirigente della Prefettura. Poi la camera di consiglio e la sentenza.

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