Macbeth per il terzo appuntamento con Shakespeare al teatro “De Nardis”

Nuovo spettacolo per la rassegna cinematografica “Il Grande Shakespeare al Cinema” dedicata al grande poeta e drammaturgo inglese del sedicesimo secolo, nell’ambito della stagione di prosa al Teatro Camillo De Nardis di Orsogna per la direzione artistica di Zenone Benedetto in collaborazione con il circuito regionale ACS e il Comune di Orsogna. Venerdì 24 febbraio alle ore 21 è la volta del macabro, cupo e orrorifico “Macbeth” film del 1971, diretto da Roman Polansky, tratto dall’omonima opera shakespeariana.

Il film desta interesse per molteplici motivi: è il primo film dopo l’immane tragedia che sconvolse la vita del regista, ovvero il tremendo assassinio della moglie Sharon Tate, incinta di 8 mesi, e di altri suoi amici, per mano della setta “Family” di Charles Manson, la notte del 9 agosto 1969, nella sua villa di Beverly Hills. Dopo questo evento il regista fu preso da terribili sensi di colpa, cadde in depressione e dopo aver elaborato il lutto, volle lavorare a questo film. Fin da quando era studente, infatti, egli sognava di adattare un testo di Shakespeare al grande schermo e per far ciò si avvalse dell’aiuto di Kenneth Tynan, critico teatrale britannico famoso per la sua cultura enciclopedica sul drammaturgo inglese. Roman Polansky abbandona i toni psicologici e grotteschi dei suoi precedenti film e si addentra nel dramma epico, dandogli però un’impronta molto macabra e sanguinaria.

In una Scozia cupa e medievale, il generale Macbeth (Jon Finch) e il suo compagno d’armi Banquo (Martin Shaw), di ritorno da una guerra, incontrano tre streghe che predicono a Macbeth la futura ascesa al trono di Scozia e a Banquo la generazione di una stirpe di Re. Macbeth, inizialmente scettico, comincia pian piano a credere alla profezia e sobillato dalla moglie Lady Macbeth (Francesca Annis), che alimenta le sue illusioni e il suo desiderio di potere, uccide il sovrano, Re Duncan, pugnalandolo nel sonno e facendo ricadere la colpa su due guardie, che vengono giustiziate seduta stante.  

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *