Oltre 5.700 imprese del settore edile, solo nel Chietino e nell’Aquilano, sarebbero a rischio a causa dello stop allo sconto in fattura e alla cessione dei crediti stabilito dal Governo. È la stima fatta da Confartigianato Chieti L’Aquila che esprime grande preoccupazione «perché si rischia una bomba sociale sul fronte occupazionale, considerando che le imprese, proprio grazie agli incentivi, hanno assunto ed investito».
Nei dati forniti dall’associazione di categoria, i lavoratori coinvolti sono 18mila, mentre ampliando la stima su scala regionale i numeri lieviterebbero a oltre 11.100 attività e 34mila addetti.
Confartigianato quindi chiede quindi l’interessamento dei parlamentari eletti in Abruzzo: «Stiamo raccogliendo le segnalazioni e il disagio di chi già si trovava ad affrontare le gravi ripercussioni connesse all’aumento dei prezzi e ora è ulteriormente colpito e disorientato dall’ennesima norma che cambia, in corsa, le regole del gioco».
«Il tema degli incentivi andava sicuramente ridiscusso – dice il vicepresidente di Confartigianato Chieti L’Aquila e presidente della categoria Edilizia, Alberto De Cesare – ma non si possono lasciare imprese e famiglie in mezzo al guado. Le misure contenute nel decreto legge del Governo Meloni non sono efficaci e non possono rappresentare una soluzione. Se l’edilizia è un volano per l’economia, i bonus hanno fornito una grande spinta, contribuendo alla crescita del Pil. Infatti negli ultimi anni si è registrato un significativo incremento degli occupati nel settore. La strada dei bonus edilizia, da maggio 2020 a novembre 2022, è stata però costellata di continui stop and go normativi. Cittadini e imprenditori sono così rimasti intrappolati in una vera e propria ragnatela burocratica».