Il mondo della cultura ricorda “l’entusiasmo e la passione” di Pietro Cupido

Non cessa l’ondata di cordoglio nei confronti di Pietro Cupido, lo storico e sportivo sanvitese scomparso ieri, domenica 5 febbraio, all’età di 82 anni. Dopo l’amministrazione comunale che ne ha ricordato “il multiforme ingegno” ed il San Vito ’83 club di cui era presidente onorario, ne celebra “il profondo amore per i colori biancoazzurri”, anche il mondo della cultura e dell’editoria abruzzese non ha fatto mancare un pensiero per lo storico, scrittore e ricercatore. Il professor Sandro Del Nobile ne ricorda l’impegno come divulgatore ed «il merito di raccogliere una messe di materiale sulla storia di San Vito ed ancor di più quello di risvegliare l’interesse per alcuni temi di storia locale pressoché dimenticati, guidato da due grandi passioni quella per il tuo paese e quella per la cultura, in ogni sua forma ed espressione».

Le Edizioni Menabò lo celebrano come «autore di libri e memoria storica di San Vito, oltre che per il suo sincero e appassionato impegno nella ricerca e nella tutela del mondo passato e degli antichi equilibri ambientali. Con l’entusiasmo e la passione che lo hanno sempre contraddistinto ci aveva contattato giorni fa perché voleva proporci una sua ultima ricerca». La Meta Edizioni, con un breve messaggio sui social lo ricordano profondo amante e conoscitore del suo paese, a cui ha dedicato anni alla ricerca storica su fatti e persone del suo territorio di origine, sempre pronto a raccontare e spiegare a tutti le nostre radici». Pietro Cupido aveva anche preso parte alla prima edizione del festival letterario “Trabocchi, Libri e Rose” tenutasi nel 2010 sul trabocco Punta Tufano: tra le sue opere letterarie si ricordano “San Vito – Mare, marinai, barche, vele”, “San Vito e la guerra” e “Trabocchi, traboccanti e briganti”. Cordoglio anche nelle parole di Franco Ricci, presidente del Flag Costa dei Trabocchi: «Abbiamo appreso con commozione della scomparsa improvvisa dello storico Pietro Cupido, attento conoscitore dei paesi della nostra costa, appassionato estimatore e ricercatore dei nostri Trabocchi. Con le sue ricerche, non solo ha rappresentato per noi un punto di riferimento nel percorso di valorizzazione delle antiche macchine da pesca, ma soprattutto ha lasciato una preziosa eredità alle future generazioni.»

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