L’impegno era di rivedersi entro due settimane, ma da quel 14 novembre 2022, giorno dell’ultimo incontro, tutto sembra tacere. Parliamo dell’argomento tornato d’attualità sul finire dell’anno scorso e ora scomparso dai radar della discussione pubblica, il raddoppio della Statale “Trignina”.
BRUSCO STOP – Da oltre vent’anni il tema del raddoppio della SS 650 rispunta a intervalli regolari ma senza portare a passi in avanti concreti, nel frattempo il traffico – soprattutto di mezzi pesanti – è lievitato e i gravi incidenti continuano a funestare la strada. A ottobre del 2022 numerosi sindaci del Vastese, per mezzo della Provincia di Chieti, ottennero un incontro con l’allora prefetto Armando Forgione alla presenza dell’Anas che si rese disponibile a interventi migliorativi e a valutare il raddoppio delle corsie. In quella sede si decise anche di coinvolgere le istituzioni molisane (leggi).
A fare da raccordo fu poi il Comune di San Salvo che convocò un incontro nella propria aula consigliare (leggi). Numerosi gli interventi di tutti i livelli istituzionali (parlamentari, Regioni, Province e sindaci abruzzesi e molisani) e tutti concordi con la necessità di una messa in sicurezza per evitare ancora morti. L’impegno fu quello, indicato da Forgione, di rivedersi entro 15 giorni per nominare un comitato istituzionale che avrebbe dovuto dialogare con Ministero e Anas. Una settimana dopo, però, Forgione viene trasferito all’Ispettorato generale del Viminale, al suo posto è nominato Mario Della Cioppa, in passato questore di Roma, e del nuovo incontro si perde ogni traccia.
«NON È FINITO NEL DIMENTICATOIO» – Ad assicurare che il tema resta attuale è il vicesindaco di San Salvo, Eugenio Spadano: «Dopo il suo insediamento, ho incontrato il nuovo prefetto. Mi ha detto che è stato informato dell’argomento dal suo predecessore e che è disponibile a portare avanti il discorso. Nel frattempo, abbiamo preso contatti col ministero delle Infrastrutture e stiamo aspettando una convocazione alla presenza di tutti gli attori coinvolti. In quell’occasione metteremo il ministero a conoscenza dell’esigenza di migliorare la strada e della disponibilità dell’Anas. Ci attendiamo delle risposte almeno preliminari. L’argomento non è stato affatto dimenticato».
VENT’ANNI DI ILLUSIONI – Nell’incontro del 14 novembre è emerso che riguardo al raddoppio non c’è neanche un’analisi dei costi, circostanze che hanno portato il senatore FdI Etelwardo Sigismondi a definire questo nuovo interesse per la Trignina “Anno zero”.
In occasione della puntata di Parla Chiaro di ieri (guarda), abbiamo chiesto allo stesso Sigismondi se, in questi due mesi e mezzo, ci sono stati passi in avanti.
«Un argomento sul quale, in commissione, ho sollecitato il ministro Salvini è quello della Trignina. C’è da dire che di concreto, in questi 20 anni, non c’è stato nulla. Quando a San Salvo abbiamo chiesto all’Anas se ci fosse almeno l’inserimento del raddoppio della Trignina in qualche strumento di programmazione, la risposta è stata “No”. La politica, quindi, per vent’anni ha illuso il territorio».
«Cosa bisognava fare? Far entrare la SS 650 negli strumenti di programmazione, cioè avere un documento nel quale viene stabilita la strategicità dell’arteria per poter prevedere il raddoppio. Senza l’inserimento in uno strumento di programmazione non partirà niente; oggi non c’è neanche una progettazione preliminare del raddoppio».
«Qual è lo sforzo? Far inserire la Trignina negli strumenti di programmazione, soprattutto per quanto riguarda il raddoppio. Questa strada non è soltanto utile per collegare i paesi del nostro entroterra, ma è strategica per collegare i porti del Tirreno con il porto di Vasto e di Termoli che sono due infrastrutture di valenza nazionale. L’intento del centrodestra è far dialogare le varie infrastrutture per far crescere questo territorio: da una parte la dorsale adriatica, lavorare sulle trasversalità Pescara-Roma, dall’altro la Trignina fondamentale per il collegamento con i porti della Campania».
Ad oggi, in conclusione, restano profetiche le parole del 14 novembre dell’ingegnere dell’Anas, Enzo Di Vittorio, che ribadendo che i fondi ci sono sottolineava: «Se quelle di stamattina restano solo parole nelle riunioni, state certi che il raddoppio della SS 650 non lo vedremo mai».
Occorre ricordare, però, che la stessa Anas (e alla stessa Anas), a ottobre, si era detta disponibile a interventi migliorativi nel breve periodo, quali messa in sicurezza degli svincoli, barriere anti-fauna selvatica, illuminazione ecc.: anche questi punti per ora restano nel campo delle buone intenzioni.
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