Il grande valore di un giovane sindaco: Torino di Sangro ricorda Donato Iezzi

A Torino di Sangro oggi è il giorno del ricordo. Vent’anni fa, il 25 gennaio 2003, il sindaco Donato Iezzi veniva travolto e ucciso da un treno Intercity in transito sulla linea adriatica. Il primo cittadino torinese, che aveva appena 34 anni, era sul ponte ferroviario per verificarne, insieme ai tecnici, la stabilità minacciata da un alluvione. Erano giorni difficili per il territorio, colpito da una violenta ondata di maltempo. E il sindaco Iezzi era stato sempre sul campo, per cercare di far fronte alle minacce alle strutture strategiche per la sua comunità.

Il sindaco Nino Di Fonso insieme alla moglie e ai figli di Iezzi, Cinzia, Giulio, Damiano e Simona, ha deposto una corona di fiori davanti al piccolo monumento commemorativo sull’ex ponte ferroviario (oggi Via Verde) dove accadde la tragedia. Sono presenti il presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, e numerosi sindaci del circondario. Tutta la cerimonia è stata accompagnata da una pioggia battente che ha riportato alla memoria dei presenti le condizioni meteo di quel drammatico giorno.
Sulla facciata del Comune è stata apposta la targa benedetta, nei giorni scorsi, da Papa Francesco. Si aggiunge a quella installata nel 2004, un anno dopo la tragedia.

Torino di Sangro ricorda il sindaco Donato Iezzi

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Il suo era un profondo senso del dovere che aveva segnato la sua vita privata e quella da pubblico amministratore. Il suo sacrificio ha privato la comunità di una preziosa guida e la sua famiglia, la moglie Cinzia e figli Giulio, Damiano e Simona di un uomo dal grande cuore e dai sani e forti valori. Nel maggio 2003 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi aveva consegnato ai suoi familiari la Medaglia d’oro al Valor Civile alla Memoria. «Dovete essere orgogliosi di eroi della Repubblica come Donato Iezzi, Sindaco di Torino di Sangro, tremila abitanti – disse quel giorno Ciampi -. Un giovane sindaco, un padre e un marito, caduto in servizio mentre esercitava con coraggio le funzioni di protezione civile, per proteggere la sua comunità da un grave rischio, nel pieno della furia degli elementi che tante volte, ogni anno, mette a repentaglio borghi e paesi, valli e comunità soprattutto montane. La dedizione alla sua comunità, la sua fedeltà ai valori di solidarietà e alla missione di sindaco ci spingono a impegnarci di più».

I genitori di Donato Iezzi

In questi vent’anni la sua figura è stata da esempio per chi ha assunto la guida del Comune e per tutti i cittadini che ne conservano il ricordo. E oggi, a vent’anni da quel tragico giorno, il Comune di Torino di Sangro e l’Anci Abruzzo, nel nome di tutti i Comuni della regione, si uniranno per fare memoria della sua storia e del suo sacrificio per il bene collettivo.

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