Giornata della Memoria: l’Altritalia la ricorda con due appuntamenti

Sono passati settantotto anni dall’abbattimento dei cancelli di Auschwitz e dalla liberazione del più grande campo di sterminio nazista, avvenuta nel 1945. Quel giorno la Prima Armata del Fronte Ucraino fece il suo ingresso sotto la famigerata scritta “Arbei macht frei” (il lavoro rende liberi) in una giornata che cambiò la storia del Novecento e la percezione dei crimini del regime nazista. L’Italia, che ha istituito il Giorno della memoria nel 2000, ricorda lo sterminio del popolo ebraico ma anche più direttamente la persecuzione degli ebrei italiani, una pagina di storia che non può essere dimenticata e che inevitabilmente richiama alle leggi razziali promulgate dal regime fascista tra il 1939 ed il primo lustro degli anni ’40 del 1900. Anche quest’anno tanti saranno i momenti di riflessione nel ricordo delle vittime, dei deportati politici e militari italiani e non e di tutti quelli che vollero opporsi allo sterminio, rischiando la propria vita per salvare i perseguitati.

A Lanciano l’associazione culturale “L’Altritalia” organizza dal 27 al 29 gennaio due appuntamenti culturali. il primo ospitato nei tre giorni dalla ore 10 alle 18.30 a destra dell’altare maggiore della cattedrale Madonna del Ponte riguarda il Kalendarium: il diario degli avvenimenti documentati nel campo di concentramento di Auschwitz. Realizzato da Danuta Czech, nasce come supporto documentale ai processi che subito dopo la fine della guerra e nei successivi anni ’60 si tentarono contro i responsabili dei crimini nazisti: la ricerca della studiosa polacca si è trasformata nel libro che raccoglie numerosi documenti sfuggiti alla distruzione dei tedeschi prima di abbandonare il campo o trascritti dagli stessi prigionieri e fatti uscire clandestinamente dal lager. Sottoposti a un rigoroso controllo e confrontati con numerosi archivi, libri, fondi riportano fonti dirette delle vittime, dei sopravvissuti, dei carnefici e degli apparati burocratici, gli atti dei processi ai criminali nazisti, fotocopie o trascrizioni di diversi documenti provenienti dai singoli uffici del campo, i verbali di audizione e deposizioni degli ex prigionieri ai processi, liste degli ingressi nel campo, i registri della forza lavoro e dei morti nel campo, lo schedario dei prigionieri di guerra sovietici, i volumi del registro del Blocco 11 (la prigione del campo), il registro della compagnia disciplinare, dell’obitorio, del campo zingari.

Danuta Czech Èèstata autrice di numerosi studi sulla storia del campo di concentramento di Auschwitz. Per molti anni ha lavorato come componente dello staff del Museo Statale di Auschwitz Birkenau. Durante la guerra con suo padre, Stephen Czeck, aveva avuto un ruolo attivo nel movimento di resistenza: fu arrestato, deportato ad Auschwitz e successivamente in diversi lager. Miracolosamente scampò alla morte durante l’evacuazione dal campo di Dora-Mittelbau riuscendo a fuggire dalla colonna dei prigionieri poi bruciati vivi in un capannone il 13 aprile 1945.

Il secondo appuntamento si terrà invece il 28 gennaio dalle 16.30 alle 19.30 vicino alla Torre di San Giovanni nel quartiere Lancianovecchia. Qui lo storico e fotografo Francesco Mammarella curerà la proiezione di “La Memoria dei Colori” dedicato alla pittura e alla cultura dell’arte ebraica del ‘900. Il video racconta le vicende umane e artistiche di alcuni pittori di origine ebraica del ‘900 che, con la loro genialità e fine sensibilità, hanno raccontato la cultura e l’arte del loro popolo. Partendo dal clima gioioso della Belle Epoque, dai colori accesi e brillanti che raccontano tutta la peculiarità dell’ebraismo, attraverso il dramma della Shoah, fino a giungere ai giorni nostri, il racconto si snoda dalle atmosfere sognanti di Chagall alla Crocefissione Bianca, commossa ispirazione alla persecuzione ebraica durante la Seconda guerra mondiale.

I due luoghi scelti dall’associazione sono particolarmente significativi visto che in cattedrale è sepolto monsignor Pietro Tesauri che aiuto la città durante l’occupazione nazista e dinanzi alla Torre di San Giovanni si trovano le pietre d’inciampo in ricordo della famiglia Grauer il piccolo ebreo nato a Lanciano nel 1942 da una famiglia di nazionalità ungherese e morto deportato a soli due anni nel tristemente famoso campo di sterminio di  Auschwitz.

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