A San Salvo “K.Z.”, la mostra che racconta gli orrori della quotidianità dei campi di sterminio

Il dolore e l’orrore dei campi di sterminio nei disegni degli internati. Da ieri al centro culturale “Aldo Moro” di San Salvo è possibile visitare la mostra “K.Z. Disegni degli internati nei campi di concentramento nazifascisti”.
L’eloquente titolo dell’esposizione è lo stesso dell’opera di Arturo Benvenuti pubblicata dalla casa editrice BeccoGiallo nel 2015. L’autore, a partire dal 1979, ha iniziato un viaggio durato 40 anni per raccogliere le testimonianze di decine di sopravvissuti e i disegni di internati nei campi di concentramento di tutta Europa: «un pellegrinaggio laico e riparatore lungo le stazioni di Auschwitz, Terezín, Mauthausen-Gusen, Buchenwald, Dachau, Gonars, Monigo, Renicci, Banjica, Ravensbrück, Jasenovac, Belsen, Gürs».

La mostra è già stata realizzata nel 2016, con caparbietà l’Anpi di Vasto ha ottenuto dalla casa editrice i file per poter stampare le tavole e riproporla: «La prima volta che la organizzammo c’erano solo 40 disegni, oggi ne abbiamo 130 ristampati da noi. Per questo sforzo ringraziamo la Spi Cgil che ci ha dato un importante mano. La mostra è toccante e straziante, ci sono opere di veri artisti che grazie all’arte riescono a infondere un po’ di speranza. Spero che il messaggio arrivi. Faremo di tutto per evitare che si dimentichi quello che è stato perché sarebbe un danno enorme», ha spiegato il presidente Domenico Cavacini.
«Cgil e Anpi sono da sempre impegnati in una politica globale di protezione della memoria storica che mira a promuovere nelle generazioni future sentimenti di solidarietà e di pace», ha spiegato Alessia Antenucci della Spi Cgil di Chieti. «Il nostro obiettivo – hanno concluso gli organizzatori alla presenza del consigliere comunale con delega alla Cultura Maria Travaglini – è quello di sviluppare il tema insieme alle scolaresche fino all’organizzazione di un viaggio ad Auschwitz».

Il risultato è un percorso della memoria – fatto di immagini e versi – dal quale traspare tutto l’orrore della quotidianità dei campi di sterminio nazifascisti e la barbarie di cui è capace l’uomo. Le opere sono state realizzate da prigionieri di tredici nazionalità diverse durante e dopo l’internamento con mezzi di fortuna (in gran parte dei casi carbone).
A San Salvo la mostra sarà visitabile fino al 29 gennaio (10:30-12:30 e 15:00-19:00); dal 30 gennaio al 4 marzo si trasferirà all’Istituto Tecnico Economico Tecnologico “F. Palizzi” di Vasto.

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