Sette milioni e 200mila euro arriveranno dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Così, con un ponte e un terrapieno, si potrà riparare la frana di lago Dragoni, sulla costa di Torino di Sangro, facendo un passo lungo poco meno di 600 metri per ricongiungere i due tronconi della Via Verde della Costa dei Trabocchi. La pista ciclopedonale da Ortona a Vasto sarà lunga 42 chilometri, circa un terzo dell’intera riviera abruzzese.
Mancano ancora, oltre al tratto di Torino di Sangro, anche quello della vicina Casalbordino, dove del tracciato non c’è nemmeno l’ombra, e la variante di Punta Penna.
Il sindaco di Torino di Sangro, Nino Di Fonso, è impaziente perché l’attesa di una soluzione dura ormai da anni. «La frana – spiega – è lunga 574 metri, di cui oltre 300 sarano coperti con un ponte e gli altri 200 con un terrapieno. Auspico che la Regione e la Provincia si diano da fare per cercare i fondi necessari, altrimenti non si potrà procedere all’appalto. Il progetto preliminare è stato elaborato dai tecnici del Comune, ma per fare in modo che la Via Verde arrivi finalmente a Torino di Sangro vanno trovati i fondi: servono 7 milioni 200mila euro. Deve trovarli la Regione perché si possa finalmente riparare il dissesto, realizzare le opere a mare e costruire la pista sul tracciato che una volta era della ferrovia. Sulla tempistica la Regione ci ha comunicato che, al massimo entro febbraio, i rappresentanti del governo regionale e quelli del Dipartimento della Protezione civile nazionale firmeranno la convenzione che ci consentirà di accedere al Pnrr. Sicuramente anche per la prossima estate dovremo fare a meno della pista ciclopedonale. Sono molto arrabbiato per questa attesa lunghissima, che spacca in due la Via Verde proprio in corrispondenza di Torino di Sangro e della vicina Casalbordino. Qui abbiamo una minima parte di ciclovia solo a nord e a sud. Manca tutta la parte centrale. Le aspettative di sviluppo turistico vengono deluse da troppi anni».