Sistema integrato 0-6, al via il percorso per un nuovo cammino di educazione e istruzione

Da buona pratica a modello operativo per sostenere la crescita dei bambini sin dalle prime fasi di vita. Ha questo obiettivo il cammino intrapreso dalla Nuova Direzione Didattica Vasto per lo sviluppo del Sistema integrato di educazione e istruzione 0-6. Asilo nido e scuola dell’infanzia diventano così parti di un percorso comune che coinvolge – o meglio, dovrebbe farlo – i bambini sin dalle prime fasi dell’apprendimento. Un processo unitario non semplice perché incrocia competenze, responsabilità, progettualità differenti e che solo attraverso nuove modalità possono realizzarsi. Per questo l’istituto guidato da Concetta Delle Donne ha avviato un percorso, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, che possa sostenere un nuovo cammino.

In due incontri, con la dottoressa Rosanna Buono dell’USR, prenderà vita un confronto tra responsabili delle scuole, insegnanti ed educatrici, per avviare il cammino che possa far divenire realtà il Sistema integrato 0-6 anche a Vasto. «Siamo convinti che la capacità di rinnovare sostanzialmente la scuola stia nei processi vivi e reali delle scuole, nelle persone che incontrano bambini e producono conoscenze e crescita – spiega la dirigente scolastica Delle Donne -. L’intento degli incontri è promuovere la formazione volta sostenere e incoraggiare insegnare ed educatori a diventare ricercatori della propria azione educativa».

Nel primo incontro la dottoressa Buono ha delineato un quadro del Sistema integrato 0-6, che affonda le radici nell’esperienza di Maria Montessori e si sviluppa attraverso una crescente presa di consapevolezza di quanto un percorso educativo e formativo che inizia sin dal nido, proseguendo poi attraverso le altre tappe del cammino, sia decisivo per lo sviluppo e la crescita dell’individuo. «L’investimento sulla prima infanzia è quello con il ritorno più alto sul capitale umano», è la citazione di James J.Heckman, docente Professore di Economia all’Università di Chicago e Premio Nobel per l’Economia del 2000. Lo studioso, «partendo dagli studi di psicologia e di economia, sostiene che le prime esperienze di accudimento e apprendimento da zero a cinque anni incidano notevolmente sul successo o l’insuccesso della persona nella società, e di conseguenza sull’economia di un Paese», ricorda la dirigente scolastica.

«L’educazione di qualità promuove non solo le abilità cognitive, ma anche importanti  competenze essenziali per il successo nella vita come attenzione, motivazione, controllo degli impulsi, autostima, abilità sociali, capacità ad essere persistente nelle attività, e la capacità di lavorare con gli altri. Tutte queste competenze aiutano a trasformare le persone in cittadini più capaci, più produttivi e preziosi per la società. Investire sull’educazione della prima infanzia è quindi una strategia intelligente e conveniente per promuovere la crescita economica: fare maggiori investimenti sui bambini piccoli farà avere maggiori ritorni su istruzione, salute e produttività».

Nel suo intervento, Rosanna Buono ha portato esempi di efficaci sperimentazioni del Sistema integrato 0-6, che parte da una visione comune tra educatrici del nido e insegnanti della scuola dell’infanzia che si trovano a sviluppare insieme attività, linee progettuali e azioni concrete che possano rappresentare una linea guida unitaria verso l’ingresso nella scuola primaria. Ogni Regione è stata chiamata a gestire la sua progettazione e l’Abruzzo è partito dalla «creazione di un gruppo per creare formazione comune tra educatrici e insegnanti». Cruciale sarà la fase della formazione, che possa svilupparsi attraverso grande concretezza ed esperienze sperimentali fatte sul campo. Tra i temi cruciali c’è quello della famiglia. «La relazione con i genitori è un punto di partenza. Deve esserci una co-progettazione per costruire un progetto educativo continuo e condiviso. La sfida è coinvolgere le famiglie». Centrali sono anche le alleanze. «Vanno intraprese alleanze multiple, con i colleghi della scuola, con i genitori e poi le stesse alleanze tra i bambini. Dobbiamo essere bravi nel farli percepire come unità alleanze di un gruppo. Nelle modalità tradizionali quante volte si attuano modalità competitive e non di alleanza?».

Il percorso avviato dalla NDD proseguirà con altri incontri e con una rinnovata attività progettuale. «Il nostro istituto – ricorda la dirigente Delle Donne – opera in continuità con i nidi comunali dal 2013 e, nel 2019, ha siglato un protocollo d’intesa per un percorso di continuità verticale». Nuove opportunità, perché anche a Vasto ci sia un incubatore delle esperienze di progettazione, saranno date anche dalla realizzazione dei prossimi edifici scolastici. «Sono in itinere le progettazioni per i due poli 0-6 anni su cui abbiamo ricevuto finanziamenti», ha ricordato l’assessore alle Politiche scolastiche Anna Bosco al termine dell’incontro. «In questi anni di cammino fianco della scuola quello 0-6 è il segmento che mi ha entusiasmato di più per la progettualità sviluppata e per il grande lavoro di sintesi fatto da dirigenti, educatrici e insegnanti. Accolgo con favore questo percorso intrapreso augurandomi che Vasto diventi incubatore del Sistema integrato 0-6».

Tra i temi da affrontare c’è quello dell’accessibilità al percorso formativo che, oggi, non è sempre alla portata di tutti, sia per costi che per disponibilità di posti. Riduzione delle rette e aumento dei posti dovranno essere la strada da seguire per l’accesso al nido come scelta educativa e non solo come soluzione ad un’esigenza delle famiglie. «È questa una delle sfide da affrontare, nella consapevolezza che investire in programmi di sviluppo nella prima infanzia è il metodo più efficace e intelligente per promuovere la crescita sociale ed economica, soprattutto se confrontato con i costi per porre rimedi ai problemi a posteriori. Bisogna quindi ripensare all’infanzia in una prospettiva temporale a lungo termine, e ragionare sul fatto che i bambini di oggi sono i cittadini di domani».

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