«Ho iniziato cucendo da autodidatta in casa negli anni ’60 quando i miei figli erano piccoli e, inizialmente, di nascosto da mio marito e da lì è iniziata questa bellissima storia terminata lo scorso 31 dicembre». A raccontarlo è Imelda Flaminio, titolare dell’omonima storica pellicceria di Lanciano ed attività commerciale di via Spaventa che il 31 dicembre 2022 ha definitivamente abbassato la saracinesca.
«Non mi sembra ancora vero di aver chiuso, quest’attività è stata la mia vita e ora ammetto di sentirmi un po’ persa, ma era arrivato il momento. Mio marito allora non voleva che io lavorassi, – ricorda la signora Imelda – erano altri tempi. Ma di nascosto avevo iniziato a cucire in casa, quando un giorno tornò e mi trovò lì e quando capì che era davvero la mia passione, mi regalò una macchina da cucire, feci un corso di taglio e da lì è partito tutto». Prima la pellicceria con il laboratorio artigianale in cui era lei a cucire, rigorosamente a mano, pelle dopo pelle, realizzando le più belle ed ambite pellicce della Lanciano bene, grazie anche all’aiuto di ben 15 dipendenti. Poi l’apertura del negozio perché «tante erano le clienti che chiedevano maglie o abiti sotto pelliccia – racconta ancora Imelda -. E dagli abiti eleganti, siamo poi arrivati al pret-à-porter di oggi». Cinquantacinque gli anni di attività della pellicceria in cui Flaminio è diventato sinonimo di competenza, artigianalità e qualità.
Ma la signora Imelda, seppur vero cuore pulsante dell’attività, è stata sempre accompagnata dalla sua famiglia. Il figlio Paolo, la nuora Claudia ed infine, seppur per poco tempo, la nipote Chiara a cui ha trasmesso la passione per il cucito e per la moda. «Abbiamo improntato tutto sulla familiarità e sul rapporto di fiducia con la clientela. Quando si ha a che fare con l’abbigliamento, si deve ricordare che quel capo andrà in giro a dire che è stato venduto da te e l’onestà intellettuale non può essere un optional», ci dice Paolo. «Tante sono le clienti che negli anni sono passate nel nostro negozio anche solo per una chiacchiera in una giornata no – racconta Claudia – e quello che dispiace di più, forse, è proprio il rapporto con loro che verrà a mancare ma i nostri figli sono ormai sistemati ed è giusto che la signora Imelda si goda la sua meritata pensione». Anche se la vita da pensionata non sembra fare proprio per lei e ogni mattina continua a scendere nel negozio, dalla sua casa al primo piano e girare tra le camere e le relle con le rimanenze e le ultimissime pellicce realizzate da lei, filo dopo filo, pelle dopo pelle.
E a chi pensa che il mercato delle pellicce sia in calo, Imelda risponde che, specialmente negli ultimi anni, si sbaglia. «Le pellicce non sono mai passate di moda e la cosa bella è che, prima di essere un bene di lusso – conclude -, sono un bene di famiglia che passa di generazione in generazione, trasformandosi dalle nonne alle nipoti. È stata questa la cosa più bella del mio lavoro, avere tra le mani delle storie di famiglia».
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