Pilkington: gasolio e oli combustibili al posto del metano per risparmiare

Sostituire gasolio e altri oli combustibili al metano per contrastare il caro-energia. La Pilkington di San Salvo ha depositato allo sportello ambientale della Regione, il 23 dicembre scorso, un progetto per la “Diversificazione del fabbisogno energetico tramite combustibili liquidi alternativi”
La fabbrica è un’azienda energivora per definizione: per alimentare i forni float dai quali esce il vetro per auto usa metano. Dall’inizio del conflitto ucraino, le bollette sono passate nel giro di qualche mese da un costo medio di 200mila euro a ben 800mila euro al giorno. Una situazione che va ad aggiungersi agli strascichi del periodo Covid quando l’azienda ha sostenuto importanti costi per tenere accesi i forni pur senza produzione a causa del lockdown.

Il progetto citato è in pubblicazione dal 2 gennaio scorso per l’opportuna verifica preliminare. Lo stabilimento sansalvese intende «rendere operativa una riduzione dell’apporto energetico del 40% derivante dal metano per l’alimentazione dei due forni float». Questo 40% sarà quindi sostituito da gasolio e olio combustibile almeno fino al 2025, ovvero per il periodo d’emergenza «al cessare del quale, le condizioni di funzionamento degli impianti torneranno ad essere quelle precedenti alla presente modifica (combustibile solo metano)».

Una scelta difficile, ma necessaria per salvaguardare i posti di lavoro e che non eviterà maggiori impatti ambientali. Tale circostanza è scritta nero su bianco anche sulla relazione tecnica presentata alla Regione: le emissioni di ossidi di zolfo, a causa della combustione di gasolio e altri oli, aumenteranno del 14,54%, una percentuale che secondo le carte del progetto rientra nel «margine previsto per il riconoscimento della non sostanzialità della modifica» fissato, invece, al 30% (fatto questo che, se confermato dalla verifica preliminare, consentirebbe un iter burocratico più snello potendo avvalersi delle precedenti autorizzazioni). È previsto un aumento anche delle polveri da uno dei camini che sarà però compensato da riduzioni rese possibili da migliorie già programmate che permetteranno di restare nel range previsto dalla normativa.

C’è da ricordare che, nei mesi scorsi la stessa Pilkington ha avviato l’iter per altri importanti interventi che guardano all’efficientamento energetico e alla riduzione di emissioni sposando, ad esempio, il progetto sperimentale dell’Arap per lo sviluppo delle tecnologie a idrogeno. I tempi, soprattutto per l’idrogeno, però non sono così brevi. Nel frattempo, l’azienda è costretta a compiere alcuni passi indietro, «a causa del contesto geopolitico in atto», tornando a combustibili più impattanti quali gasolio e altri oli. 

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