Cinquant’anni del Coro polifonico Histonium: il concerto di apertura è dedicato a don Pellicciotti

È iniziato con la cattedrale di San Giuseppe al buio, illuminata solo dalle candele poste lungo il corridorio centrale, il concerto Ibant Magi del Coro Polifonico Histonium con la dedica a Don Giovanni Pellicciotti affidata alla voce del maestro Luigi Di Tullio. Poi l’ensemble dei giovani del CPH, dall’altro dell’organo, ha intonato il brano O salutaris hostia di Horvast Marton Levante seguito, subito dopo, dal suono della zampogna di Jacopo Pellicciotti che ha riempito di note la cattedrale. Il tradizionale concerto natalizio del coro vastese è stato un piacevole alternarsi di canti e brani strumentali con la partecipazione di Davide Di Ienno alla chitarra, Damiano Di Tullio alla fisarmonica e Francesco D’Annibale all’organo Il maestro Di Tullio in due momenti ha passato la direzione a Simone Piccirilli e Alessandro Parente.

Foto di Costanzo D’Angelo

Il racconto del concerto è stato affidato alla delicata voce di Licia Trofini che ha letto, tra gli altri, Preghiera per la pace di Papa Francesco e Epifania, preludio di una Pasqua annunciata di Don Tonino Bello. A fine concerto il maestro Di Tullio ha raccontando la nascita del coro avvenuta nel 1973, con il ricordo del primo concerto del 4 gennaio 1974. In quell’occasione fu proprio l’indimenticabile don Giovanni Pellicciotti a dirigere la giovane corale. Dei primi coristi di 50 anni fa, alcuni sono ancora presenti nelle file del CPH.

La presidente Clarice Petrella ha ringraziato i maestri che, con passione e professionalità, hanno portato il coro a questo importante traguardo e i presidenti che l’hanno preceduta per il lavoro svolto con serietà e perseveranza e tutti i coristi per l’impegno costante. «Cinquanta anni sono davvero tanti per una associazione che, come molte, è nata quasi per caso. Un gruppo di amici con la passione per il canto decide di incontrarsi la sera dando così inizio ad un progetto musicale che è arrivato fino ad oggi. In mezzo a questi cinque decenni ci sono una lunga lista di concerti e tanti progetti musicali con musicisti, orchestre, altri cori, tante emozioni e amicizie che sono nate, prova ne è la presenza questa sera degli amici Gianfranco e Annamaria del Coro di Città di Rivarolo che questa sera hanno voluto essere presenti in questo appuntamento che apre le attività del nostro cinquantesimo». La presidente ha inoltre riportato il messaggio augurale dell’assessore Nicola Della Gatta e dopo aver ringraziato il pubblico per la partecipazione e l’affetto ha passato la parola all’assessore Anna Bosco che ha portato al Coro Histonium gli auguri del sindaco e dell’amministrazione comunale.

Il messaggio dedicato a don Giovanni Pellicciotti, primo direttore del coro.
Caro Don Giovanni, il concerto di questa sera è dedicato a te.
Quando abbiamo deciso questa data non potevamo immaginare che ci avresti lasciato. Il 4 gennaio del 1974 eri qui, al battesimo del coro, e al primo banco sei rimasto in tutti questi anni in occasione dei nostri concerti.  Sarebbe stato bello averti con noi oggi e il 4 gennaio del prossimo anno, in occasione dei cinquanta anni da quel primo concerto.

Non è come avremmo voluto, i disegni del Signore sono a volte per noi incomprensibili al momento, ma il tuo ruolo è stato di certo determinante in quel lontano 1973. Allora non avresti potuto immaginare la nostra lunga attività corale, ma tutto ciò è arrivato anche grazie a quella fantastica intuizione, a quel pizzico di follia sorretta da una fede incrollabile che fa sognare più degli altri.

Questa sera vogliamo ricordarti con le voci del coro che tu hai voluto, che nel tempo si è trasformato accogliendo nuove voci, in un continuo mutare di timbri, di personalità e di umanità. Vogliamo salutarti anche con la voce di strumenti che oggi sorreggeranno il canto e le nostre parole in questo viaggio musicale, che oggi immaginiamo come quello dei Magi: Andavano i magi, da dove erano venuti, seguendo la stella che li precedeva, per mezzo della luce cercano la Luce. Una delle ultime voci di oggi sarà quello del tuo amato organo, che hai sempre voluto nella tua chiesa, e che ci lasci come prezioso testimone della tua personale concezione della musica fatta di coinvolgimento nella liturgia e di elevazioni spirituali nei concerti.

Ti lasciamo con le parole del nostro primo canto, un inno composto da San Tommaso d’Aquino, nella versione musicata dall’organista Horváth Marton Levente e cantato dai nostri giovani coristi a dimostrazione di quanto lunga sia arrivata la tua opera:

Ostia di salvezza,
che spalanchi la porta del cielo,
aspre battaglie ci stringono da ogni parte;
donaci forza e aiuto.

Al Signore uno e trino
sia gloria in eterno;
da lui attendiamo la vita
senza fine nella patria celeste. Amen.

Ibant Magi

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Foto di Costanzo D'Angelo


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