De Aloysio dona i locali di corso Roma al Comune, il museo dell’arte tipografica si farà

Il museo dell’arte tipografica a Lanciano sarà presto realtà. A sancirlo la donazione da parte di Aldo De Aloysio, storico erede della tipografia Masciangelo, del locale di corso Roma, con tutti i macchinari annessi, al Comune di Lanciano.

«È stato approvato nell’ultimo consiglio comunale questo passaggio di consegne per cui De Aloysio ha deciso di donarci la tipografia a fronte di un vitalizio, di cinquecento euro al mese, da versargli come una sorta di affitto – spiega il vicesindaco e assessore alla Cultura, Danilo Ranieri -. Ora dovremo rimettere a posto i locali e poi potremo aprire davvero». Tra le intenzioni del Comune c’è anche la possibilità di poter acquistare anche il locale retrostante così da creare un vero percorso con ingresso su corso Roma ed uscita su via Fieramosca.

L’attività della tipografia Masciangelo iniziò nel 1863 grazie a Francesco Masciangelo che iniziò la sua attività tra Lanciano e Vasto. A Lanciano si formarono i tipografi Donato D’Arcangelo e Nicola De Arcangelis e il futuro editore Rocco Carabba. A fine secolo Masciangelo intraprese una collaborazione con la tipografia vastese di Michele Zaccagnini, dando vita alla tipografia Istonio. Alla sua morte l’attività fu proseguita dal figlio Francesco fino ad arrivare proprio ad Aldo De Aloysio.

Oltre al museo dell’arte tipografica, il progetto dell’amministrazione Paolini prevede anche la creazione di un percorso sensoriale per diversamente abili nel museo archeologico del Polo Museale e la riapertura del museo civico nel quartiere storico della Sacca. «Per il percorso sensoriale abbiamo già presentato il nostro progetto in una delle missioni del Pnrr e ora siamo in attesa dell’uscita di qualche nuovo bando così da poter reperire nuovi fondi per realizzare questo trittico museale – spiega Ranieri – che non sarà solo un ottimo rilancio culturale della città ma soprattutto volano per intercettare un turismo di nicchia che possa ampliare i nostri orizzonti fermi purtroppo al turismo religioso che a Lanciano resta solo mordi e fuggi».

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