“Cara moglia” torna sul palco del teatro Fenaroli

Doppio appuntamento con la stagione del teatro dialettale del teatro Fenaroli. Giovedì 29 e venerdì 30 dicembre, alle 21, l’associazione Amici della Ribalta di Lanciano, organizzatrice del cartellone, porta in scena, fuori concorso e fuori abbonamento, “Cara Moglia” di Emiliano Giancristofaro e Mario Pupillo. La prima serata sarà in ricordo proprio di Emiliano Giancristofaro, mentre la seconda sarà in ricordo di Massimo Benedetti, autore delle musiche.

L’emigrazione è il tema trattato da Pupillo e possiede elementi tipici, simbolici, inamovibili.

Un scena di “Cara Moglia”

L’opera è ambientata nelle campagne abruzzesi degli anni ’50 e purtroppo, potrebbe adattarsi anche a situazioni analoghe anche per oggi. La commedia opera su due versanti: un’Italia da dove si emigra e, di un Belgio a dove si emigra. Il luogo di partenza di un Abruzzo ravvisabile verosimilmente come sud di un paese piccolo, agricolo, dove l’illetteratura a livello di analfabetismo di chi non può intuire destini diversi dal finire surrettiziamente prigioniero e rassegnato a scavare carbone nero in miniera buia a mille metri sotto.

Il luogo di arrivo dove le scuole serali o private per gli emigranti sono insidie agli affetti tradizionali, ma tuttavia aiutano, attraverso lettere sgangherate e di scontato contenuto a non spezzare il filo già sfilacciato, con uno dei due capi al paese di origine, dove i familiari s’ingegnano a rispondere con simmetrica umile scritturazione.

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