Padre Lorenzo, già malato da diverso tempo, se n’è andato oggi e con lui, se n’è andato un pezzo della gioventù di tanti lancianesi che, grazie a lui, si sono avvicinati alla chiesa e alla parrocchia di San Pietro dove, per oltre trent’anni, è stato il parrocco amato da tutti.
«Ho un ricordo bellissimo di padre Lorenzo, anche come alunno, quando mi ha insegnato al liceo classico – ricorda il sindaco Filippo Paolini -. Nel 2008, inoltre, gli conferimmo la cittadinanza onoraria frentana proprio per i suoi infiniti meriti. Ha creato un quartiere, ha formato intere generazioni, è stato punto di riferimento per tantissimi».
«Quello che mi piaceva molto di padre Lorenzo – racconta l’ex sindaco Mario Pupillo – era la capacità di ascolto, quella propensione a trasformare in parole semplici e puntuali concetti difficili e complessi, riuscendo a semplificare decisioni, consigli, riflessioni per stare tra la gente, la sua gente, cui dava sostegno e conforto. Era capace di esprimere una Fede potente a volte quasi laica, mai catechistica o didascalica, sempre con parole moderne ritagliate per chi aveva dinanzi che erano medicamento e cura per le anime. Così come le sue omelie, semplici, profonde, toccanti. La sua missione ha avuto un peso fondamentale per le comunità che hanno avuto la fortuna di averlo sacerdote e guida – continua Pupillo -. Non si può quantificare con numeri e dati il suo servizio alla comunità, con tutte le azioni e opere pubbliche tangibili che portano la sua firma: ma le opere immateriali, che sono molto più spesso intime e private, si manifestano in questo enorme affetto e amore che sta inondando le persone che lo hanno conosciuto in questo giorno e fa solo lontanamente immaginare l’enorme attività spirituale e i benefici che padre Lorenzo ha donato in questo suo lungo cammino terreno verso la casa del Signore».
Sono in pochi i lancianesi che non hanno un ricordo che li lega a padre Lorenzo, che sia in chiesa oppure a scuola, dove ha insegnato per tanti anni. «Una grande figura di uomo, insegnante e pastore – scrive il presidente della casa editrice Carabba, storico ed ex professore, Gianni Orecchioni – Un uomo autentico, fuori dalle convenzioni che ha interpretato il cristiano con coraggio, intelligenza e spirito di abnegazione, facendo diventare la parrocchia di San Pietro un grande centro di aggregazione. Per me – sottolinea – è stato anche un collega e un amico dotato di una travolgente simpatia. Ho trovato in lui lo sguardo del profeta».
Ma padre Lorenzo è stato soprattutto amico dei giovani. Chi non ricorda gli scappellotti sulle guance, i grandi abbracci nella lunga barba bianca e la messa della domenica mattina alle 10, quella in cui cantare e ritrovarsi tutti insieme dietro l’altare ad ascoltare lui che parlava a tutti, ma soprattutto ai giovani che aveva alle spalle. «Un rapporto solido con la mia famiglia – commenta Leo Marongiu -, mi ha dato la prima comunione, ha cresciuto generazioni di lancianesi che lo ricordano per i tanti momenti di aggregazione giovanile: l’ho chiamato giorni fa per fargli gli auguri per il compleanno, annunciandogli che a breve sarebbero terminati i lavori per il campetto comunale di San Pietro come regalo, ne era contento».
I funerali saranno celebrati venerdì 23 dicembre alle ore 15 dall’arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, nella chiesa di Mater Domini a Chieti.
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