Il contrasto ai cambiamenti climatici attraverso le azioni quotidiane che ciascuno può attuare è stato al centro del quarto evento firmato TEDx Vasto. Il Countdown, evento che anche quest’anno si è diffuso a livello globale, per la prima volta è entrato in una scuola abruzzese. Nell’auditorium del Polo Liceale Mattioli erano presenti i quarti e i quinti dell’istituto guidato da Maria Grazia Angelini, oltre al pubblico che, in questi anni, si è avvicinato al mondo Ted. L’apertura è stata affidata al pianista Emanuele Santoro, studente del liceo musicale. Poi sono stati Matteo Fiore e Paride Rossi, licenziatario TEDx Vasto, ad introdurre l’appuntamento, presentando i quattro speaker chiamati a portare il loro contributo con le «idee di valore»,
Mirko Pesce ha incentrato il suo speech sugli effetti del cambiamento climatico sulla dieta. Centrale il concetto di ambiente, inteso come «la sommatoria di tutti gli stimoli incontrati nella vita» che hanno «una memoria nel nostro organismo». Il professor Pesce ha mostrato i dati dell’avanzamento, negli ultimi 50 anni, delle patologie metaboliche. «Siamo entrati in un circolo vizioso, stiamo male noi e sta male l’ambiente». La sfida è invertire questa tendenza «ed entrare in un circolo virtuoso in cui stiamo bene sia noi che il pianeta». Ha sottolineato che «nulla di quello che mangiamo è sbagliato, sono sbagliate le modalità». Parlando di agricoltura, il biologo e docente ha sottolineato come occorra ri-orientare le priorità. L’approccio che ognuno di noi può avere deve essere quello di lavorare sulle scelte quotidiane per avere «un ambiente migliore, per migliorare la salute, la qualità della vita». Di conseguenza «sarà un ambiente migliore per tutti quelli che lo circondano».
Rossella Di Virgilio, ingegnere chimico, è partita dall’inquinamento derivante dalle plastiche. «Si calcola che, nel 2050, in mare ci saranno più rifiuti che pesci». Sul tema, negli ultimi anni, c’è stata un’onda emotiva che «ci fa sentire una certa ostilità verso la plastica». L’Europa ha bandito alcuni prodotti dal mercato, le aziende hanno cercato materiali alternativi. Ma, per avere una visione coerente, bisogna rivedere il modello produco-consumo-butto, piuttosto che demonizzare in assoluto la plastica. Il modello deve essere quello circolare. Bisogna guardare al riciclo, puntando alla progettazione dei prodotti guardando alla riciclabilità. E serve l’assunzione di consapevolezza che «ognuno di noi ha una responsabilità, ha un ruolo nella catena».
Lino Gentile, sindaco di Castel del Giudice, con la sua comunità ha attuato una strategia di resistenza che possa invertire la rotta. «Il territorio montano occupa il 60% del territorio nazionale. Oggi, nelle aree interne, la sfida deve essere quella della marginalità, che può essere una opportunità e un vantaggio di competitività». Nel suo comune sono state attuate una serie di iniziative per «rileggere il territorio con occhi diversi». Lo sviluppo delle aree interne non serve solo a chi ci abita «ma diamo un contributo al Paese», spiega Gentile. Il percorso comune avviato a Castel del Giudice «attraverso la condivisione e la partecipazione, consente ai cittadini di essere soggetti attivi». Nel corso degli anni sono state avviate iniziative imprenditoriali che hanno permesso di avere anche nuovi posti di lavoro.
Marco Panzeri, architetto a Milano, si sofferma sul concetto di sostenibilità. «Forse oggi è la parola più usata. Ma, come tutte le parole, la si può usare in maniera diversa». Diverse le osservazioni sul tema dei rifiuti tecnologici. Oggi telefoni dismessi e pc sono considerabili risorse perché possono essere riciclati. «Le città contengono materiali inerti che possono essere riutilizzati», generando occasioni di rigenerazione urbana. Sulla riduzione dell’inquinamento «esistono tante buonissime pratiche» ma la vera sfida è «avere e utilizzare energie rimediabili». La sfida dell’architettura è di lavorare «con la possibilità di riutilizzare gli edifici». L’architettura, intesa come progettazione dello spazio, oggi guarda a sacche di tessuto urbano per migliorare l’habitat.