Si è concluso oggi, con gli studenti di tutte le scuole cittadine in gara, il progetto Erasmus+Sport dedicato all’Orienteering, disciplina sportiva inclusiva che ha visto tra i protagonisti il Comune di Vasto. Dopo il protocollo d’intesa firmato nel 2020 a Roma, si sono svolte le attività, con il prezioso supporto della Fiso (Federazione Italiana Sport di Orientamento) e il coinvolgimento di cinque nazioni europee: Italia, Spagna, Repubblica Ceca, Slovenia e Lettonia.
Questa mattina, alla villa comunale, decine di ragazzi si sono cimentati nelle prove di Trail-O, la specialità dell’orientamento di precisione, tra le ultime nate nell’ambito dell’orienteering che, grazie alle sue caratteristiche inclusive, ha permesso alla Fiso di affiliarsi al Comitato Italiano Paralimpico. Nel corso della mattinata il professor Vincenzo Di Cecco, ha ricordato agli studenti partecipanti i benefici dell’orieenteering, in termini fisici e relazionali. «L’orienteering aiuta a migliorare la propria autonomia e questo, nel tempo, permette alla persona di realizzare le proprie aspirazioni e desideri ma anche entrare in rete con la società, al di fuori della rete familiare, costruire una rete che non sia solo familiare ma sia sociale – ha detto l’assessore alle politiche scolastiche di Vasto Anna Bosco -. Faccio mie le parole del professor Di Cecco che mi ha: detto noi non abbiamo l’ambizione di formare degli atleti, abbiamo il desiderio, con questo progetto, di sviluppare l’orientamento delle persone, la consapevolezza di sé e l’autonomia». L’assessore ha ringraziato «le dirigenti scolastiche che, con spirito di collaborazione hanno capito l’importanza del progetto. Ringrazio lo staff del Comune di Vasto, in particolare Americo Ricciardi, Fabio Ravasini, Simona Di Mascio e Antonella Marra, che hanno seguito tutto il progetto».
«Oggi i bambini fanno fatica ad avere il senso dell’orientamento – ha commentato Concetta Delle Donne, dirigente scolastica della Nuova Direzione Didattica Vasto -. È una capacità di vita e ci auguriamo che diventiate, sempre più, cittadini del mondo, e vi possiate orientare ovunque voi andiate». Cristina Eusebi, dirigente dell’Istituto Comprensivo Rossetti, ha evidenziato come «lo sport unisce e supera tutte le barriere, perché è un linguaggio universale. È un qualcosa che ci permette di realizzarci, sappiamo che quando aiutiamo l’altro siamo persone migliore. Aiutiamo l’altro ma questo ci aiuta a crescere. È una gioia essere qui tutti insieme, con tutte le scuole di Vasto, dal più piccolo al più grande, aperti a tutti». Per Maria Grazia Angelini, dirigente del Polo Liceale Mattioli «gli ostacoli non esistono e oggi ne abbiamo la dimostrazione. L’unico ostacolo che ci potrebbe esistere è la nostra mente ma su quella possiamo lavorare, con la volontà, la determinazione, non esiste ostacolo. Quando c’è la consapevolezza di essere insieme agli altri, nel rispetto, tutto è possibile».
Il sindaco Francesco Menna, nell’apprezzare «come la federazione abbia scelto di tornare nuovamente a Vasto, segno che qui ha trovato grande collaborazione», ha rivolto ai ragazzi l’invito «a cogliere queste occasioni di crescita». Il primo cittadino ha anche ringraziato «lo staff dei dipendenti comunali, pronti a seguire questo progetto, l’assessore Bosco e anche Joseph Calvano, ormai grande amico dell’orienteering».
Sul palco anche don Nicola Fioriti, parroco di San Marco, i rappresentanti dei paesi partener e gli istruttori locali. Presenti anche Alessio Tenani, campione del mondo di orienteering e Mauro Nardo, atleta della nazionale paralimpica, in carrozzina a seguito di un incidente. «Ho fatto più cose da disabile che da persona sana – ha detto ai ragazzi vastesi -. Spesso, i limiti sono nella nostra mente. Non dobbiamo porci limiti nel perseguire i nostri obiettivi, anche in condizioni avverse».