L’istituto Palizzi di Vasto ha tagliato il traguardo del secolo di vita. Cento anni di storia, da quel 7 ottobre 1922 quando iniziò il primo corso del nuovo istituto commerciale di Vasto, all’epoca scuola comunale, fino ad oggi, con una scuola che si proietta nel futuro. «Ricordare la tradizione per generare innovazione», è il messaggio con cui la dirigente scolastica Nicoletta Del Re, oggi alla guida dell’Itset F. Palizzi, ha accolto gli ospiti nell’aula magna Maurizio Natale in cui è stato celebrato ufficialmente il centesimo anno di vita della scuola. La professoressa Del Re, in passato anche docente del Palizzi, ha ricordato i temi centrali che hanno segnato la storia dell’istituto, tra storia, percorsi di autonomia e inclusione. «Nel nostro istituto progettiamo ogni attività per non lasciare indietro nessuno». A caratterizzare da tempo le attività scolastiche c’è la dimensione europea, «che ci vede, ogni anno, protagonisti con i nostri ragazzi che fanno esperienze in diversi Paesi europei». La dirigente ha aperto gli interventi della mattinata celebrativa rivolgendosi ad una platea dove, tra gli studenti di oggi, tutti con la felpa del centenario, c’erano ex professori, ex dirigenti ed ex studenti che hanno fatto la storia del Palizzi. Tra i momenti centrali della storia recente c’è la fase in cui, con il preside Nicolangelo D’Adamo, si iniziò a mettere in pratica con concretezza l’autonomia scolastica che ha permesso di restare al passo con i tempi.
Il sindaco di Vasto e presidente della provincia Francesco Menna ha parlato della storia dell’istituto e ricordato l’arrivo di «6 milioni di euro per gli interventi sulla vulnerabilità sismica e i fondi per la riqualificazione della palestra». Della centralità del Palizzi nell’offerta formativa della città ha parlato anche la consigliera regionale Sabrina Bocchino. «I cento anni sono la testimonianza di radici salde per poter continuare a fare sogni di valore», ha detto l’assessore alle politiche scolastiche di Vasto Anna Bosco. «La scuola si conferma come presidio di civiltà – ha sottolineato Giuliano Bocchia, ispettore dell’Ufficio scolastico regionale -. Si viene a scuola per costruire relazioni, la scuola serve a imparare la strada della felicità».
Al giornalista Nicola D’Adamo il compito di ripercorrere le tappe della storia del Palizzi. L’istituto nacque nel 1922, per volontà del sindaco Florindo Ritucci Chinni, come istituto commerciale comunale. Nel 1925 ci fu il passaggio a istituto Regio, perché la città non riusciva a sostenerne le spese. A quell’epoca l’istituto era intitolato a Nicola Paolucci ed era in una sede che, poco dopo, non fu ritenuta più idonea ci fu il trasferimento nell’ex sottoprefettura, accanto alla chiesa di Sant’Antonio. Nel 1933 l’avvio dell’indirizzo mercantile, unico in Abruzzo, nel 1956 la frana che costrinse l’istituto, che un anno prima era stato intitolato a Filippo Palizzi – dopo un anno di intitolazione a Gabriele Smargiassi – ad una peregrinazione tra sedi temporanee in città fino all’inaugurazione, nel 1983, della sede di via dei Conti Ricci. Tra i suoi studenti celebri da ricordare l’economista Federico Caffè, che frequentò – anche se per un solo anno – l’istituto vastese.
Ex studente e anche ex docente è il senatore Etelwardo Sigismondi. «Ho trovato una scuola rinnovata, con dei bei laboratori che, da sempre, costituiscono un valore aggiunto. Il Palizzi mi ha segnato la vita e, anche in questo nuovo ruolo istituzionale, ho modo di confrontarmi sui temi della scuola. Questa scuola va potenziata perché è un simbolo di Vasto». Gennaro Strever, presidente della Camera di Commercio Chieti-Pescara, ha ringraziato «i docenti che hanno contribuito e contribuiscono alla crescita dei ragazzi». Gianluca De Santis, della CCIA, ha poi presentato un progetto sugli Open Data che vedrà protagonisti anche gli studenti del Palizzi. Alfonso Di Fonzo, delle autolinee Di Fonzo, ha ricordato «il legame con questa scuola, non solo per averla ospitato per un periodo nel palazzo della nostra ditta in corso Mazzini ma per aver accompagnato negli anni migliaia di ragazzi». Nella sua veste di presidente dell’ITS Most di Ortona ha ricordato i progetti in divenire e la «necessità di fare squadra».
Nella lunga mattinata il dirigente scolastico Nino Fuiano ricorda il suo arrivo alla guida dell’istituto. «Avevo timore nell’approcciarmi ad una scuola tecnica. Ma, da non-tecnico, mi innamorai nei tecnici perché ho scoperto che questa scuola cura la persona, cura il livello di umanità. E fu rassicurante una chiacchierata – in tempi non sospetti – con il mio predecessore Luigi Sabatini. Abbiamo dato una svolta fortemente innovativa, con una centralità nella vita della città». E poi una considerazione. «Non è possibile avere un indirizzo di amministrazione commerciale che si moltiplica per quattro nel giro di 20 chilometri – dice Fuiano -. Le scelte di tanti anni fa vanno riviste perché nel territorio, prima di tutto, va tutelato questo storico istituto».
Spazio poi ai ragazzi del corso Grafica e Comunicazione, che hanno presentato i loro lavori per il centenario. Locandine, inviti, un promo e un video che racconta la storia della scuola hanno raccolto consensi e applausi.
I ricordi sono anche quelli di due docenti del Palizzi, oggi dirigenti scolastiche. Anna Orsatti parla «della grande stagione dell’autonomia, con un corpo docenti straordinario». Lucia Bumma ricorda che «in questa scuola ho messo il cuore. Siamo stati molto impegnati nel costruire una rete con il territorio». Rocco Di Scipio è stato a lungo vicepreside del Palizzi. «Questa scuola non insegue le mode ma è obbligata ad adeguarsi ai cambiamenti del mondo che ci circonda per andare sempre avanti». Una voce storica è quella di Antonio Nocciolino, entrato come giovane docente nel 1968 e a lungo braccio destro del preside Ennio Palucci, ricordato con affetto insieme alla segretaria Consiglia D’Adamo. Nelle sue parole gli anni di espansione della scuola «che arrivò a toccare anche 1400 studenti con oltre 100 docenti».
La dirigente Del Re ha poi voluto ricordare con affetto le famiglie di benefattori, Palucci, Di Marco, Di Egidio e Russo che, grazie al sostegno economico per l’erogazione di borse di studio, permettono di riconoscere il merito degli studenti. La signora Maria Letizia Del Borrello, moglie del compianto Ennio Palucci, ha voluto anche rivolgere un suo messaggio agli studenti di oggi del Palizzi.
A concludere la mattinata è stato Massimiliano Nardocci, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale. «Oggi ho incontrato una scuola che vuole vivere il proprio presente. La lunga storia è frutto dell’aver interpretato il concetto di autonomia nel modo migliore. Avete dimostrato di saper risolvere le situazioni senza fermarsi ad aspettare che qualcuno arrivi a risolvere i problemi». Nardocci ha poi sottolineato «la qualità questa scuola, rappresentata anche dai tanti dirigenti scolastici che da qui sono usciti. Sono sicuro che avrete un futuro radioso perché esco da qui con l’idea dei ragazzi protagonisti. Quando i ragazzi si sentono protagonisti sono motivati a dare il massimo». Il suo saluto finale è nel segno dell’ottimismo e di disponibilità «perché, nonostante le difficoltà degli istituti tecnici, è importante che questa scuola mantenga la sua autonomia».