La compagnia Atriana sul palco del Fenaroli per la stagione del Dialettale

La storia è ambientata negli anni 80, in una casa di una famiglia abruzzese molto sui generis, nella quale, la prima cosa che è stata bandita è la parola lavoro, ma più che la parola lavoro soprattutto la voglia stessa di lavorare. È questa la trama di Vite Mandì sta’ canne, canne mandì sta vite, spettacolo della compagnia Atriana, protagonista del prossimo appuntamento con la stagione del Teatro Dialettale in programma per domenica 11 dicembre, alle ore 17, al teatro Fenaroli di Lanciano e organizzata dall’associazione frentana Amici della Ribalta.

Il capo famiglia è Arturo, uomo di una certa età, con una grossa peculiarità, che è quella, che durante tutta la sua vita, non ha mai lavorato, neanche un giorno cercando sempre di tirare avanti arrangiandosi alle spalle di altre persone. Con lui vive la moglie Teresa, donna semplice e di poche pretese, che ha trascorso tutta la sua vita facendo la casalinga e cercando di tirare su, nel migliore modo possibile, il figlio Gigino, ragazzo non facile da gestire in quanto affetto da un piccolo ritardo mentale che non gli ha permesso, nel corso degli anni, neanche di percepire una piccola pensione d‘invalidità in quanto, tutte le volte che è stato sottoposto a visita medico collegiale, la commissione lo ha sempre valutato come persona non affetta da patologia. Nella stessa casa vivono anche Bettina, sorella di Teresa e Consuelo, sorella di Arturo, entrambe donne oramai di una certa età ed entrambe non sposate a causa soprattutto della loro fisicità non molto esaltante, (ad essere sinceri molto brutte) tanto che non sono riuscite mai a trovare un marito. 

L‘unico sostentamento di questa famiglia è Sofia, madre di Teresa, donna benestante in quanto il marito, oramai defunto, avendo lavorato in Belgio per tantissimi anni, le ha lasciato una bella pensione. Sofia è una donna cattiva e dispettosa che fa pesare su tutta la famiglia il fatto che lei sia l‘unico sostegno per sopravvivere e per questo non è molto amata in famiglia. Però, ad un certo punto, accade qualcosa di insolito. Bettina, oramai rassegnata a restare zitella, incontra un certo Billy detto il Coyote, ultrasessantenne, da una vita in cerca di lavoro ed anche lui senza riuscire a trovarlo. Anche Billy, dopo essersi fidanzato con Bettina, si accasa e decide di andare a vivere in famiglia. E se ora dovesse accadere l’imprevedibile? Se Sofia dovesse venire a mancare? Si dovrebbe per forza far sapere che la donna è morta? Chissà.

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