«Se la proroga dei tribunali insulari diventa definitiva, salvare anche quelli abruzzesi»

Se il ministro Nordio intende salvare i tribunali delle isole di Elba, Ischia e Lipari, lo stesso faccia anche con le sedi giudiziarie di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona. La proposta viene dal presidente uscente dell’Ordine degli avvocati di Vasto, Vittorio Melone, giunto al termine del secondo mandato ed eletto delegato nazionale della Cassa forense, l’istituto previdenziale di categoria.

Palazzo di giustizia di Vasto

Negli otto anni di presidenza, Melone ha fatto parte delle delegazioni che hanno incontrato ministri, viceministri e sottosegretari per perorare la causa dei tribunali minori abruzzesi. Di fronte all’ennesima proposta di legge salva tribunali, ricorda che «già in passato ci sono state valide iniziative, ma non hanno avuto seguito. Tutto dipende non dal campanilismo o dall’attaccamento alla propria regione, ma dalla filosofia che c’è dietro queste proposte. Il lavoro dell’intergruppo parlamentare che ha studiato gli effetti della riforma della geografia giudiziaria non si è tradotto in un disegno di legge governativo, ma ancora una volta in una proposta parlamentare con percorso ed esito diverso, con conseguente rammarico. Tutti i governi hanno solo rinviato la chiusura, pur riconoscendo che gli effetti prefissati dalla riforma non sono stati raggiunti. Si deve prendere atto del fallimento degli obiettivi di risparmio ed efficienza.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dichiarato di essere favorevole alla proroga fino al 31 dicembre 2023 delle sezioni staccate insulari di Lipari, Ischia ed Elba, ma ha anche aperto ad una possibile stabilizzazione di questo provvedimento, quindi al salvataggio di quegli uffici giudiziari. Il 31 dicembre 2023 è la stessa data in cui scade la proroga dei nostri quattro tribunali. La revoca definitiva della soppressione andrebbe estesa anche alle nostre sedi territoriali, che distano oltre il limite, stabilito dall’Unione europea, di 60 chilometri dalla sede giudiziaria accorpante (ossia i palazzi di giustizia di Chieti e L’Aquila, n.d.r.). Inoltre si deve prendere atto del fallimento degli obiettivi di risparmio ed efficienza previsti dalla riforma. Per questo – afferma Melone – le iniziative parlamentari sono tutte condivisibili, ma devono essere supportate da una filosofia solida e duratura e non tradursi in una semplice proroga che duri quanto una legislatura. Inoltre, una proroga senza la riapertura delle piante organiche non serve. A Vasto ci sono 800 processi che, per mancanza di personale, si fa fatica a gestire. Nonostante le carenze di organico – fa notare – Vasto, Lanciano e Chieti sono, nella lista dei peggiori uffici giudiziari elaborata sui dati del ministero, agli ultimi posti per inefficienza. Vuol dire, cioè, che sono tra i 15 più efficienti d’Italia, ossia tra quei tribunali che impiegano meno tempo a svolgere il loro lavoro».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *