Un rito religioso con le preghiere, le letture, i canti, i cori dei bambini e le caratteristiche icone dei santi e martiri, ma anche una manifestazione civile con abiti tipici, gastronomia, convivialità e risate. E’ così che la comunità ortodossa frentana ha festeggiato questa mattina, domenica 4 dicembre, la Festa Nazionale della Romania che ricorda la formazione nel dicembre 1918, dello stato nazionale romeno moderno. Dopo la partecipazione del piccolo Regno della Romania alla Prima Guerra Mondiale (1916-1918), nel 1918 le regioni storiche nelle quali i romeni formavano la maggioranza della popolazione, la Basarabia, la Bucovina e la Transilvania, decisero la loro unione con la Romania. Così, il 1 dicembre 1918, con l’unione della Transilvania, si concluse il lungo processo dell’unità nazionale dei romeni.
A Lanciano gli immigrati romeni si sono ritrovati insieme al reverendo Constantin Bolohan nella chiesetta di rito ortodosso dedicata ai Santi Sergio e Bacco, ricavata dall’oratorio di Santa Maria degli Angeli nel quartiere Sacca, e ormai da qualche anno punto di ritrovo e di aggregazione non solo spirituale della numerosa comunità romena frentana (sono circa 540 i cittadini della Romania residenti a Lanciano). Una festa questa che è ancora più ricca di significato e che ha riconquistato la sua importanza storica dopo la caduta del regime totalitario di Ceausescu. Nel 2022 si è però scelto di festeggiarla il 4 che è la prima domenica del mese di dicembre.
Una comunità unita e vivace quella romena che però vuole aprirsi alla città: ecco perchè tra gli invitati alla festa c’era anche il sindaco Filippo Paolini che al termine del rito religioso che durante il suo saluto ha voluto porre l’accento «sull’identità storica e culturale del fiero popolo est europeo e della sua grande voglia d’integrazione che ormai da tanti anni le permette, con successo, di vivere in un perfetto connubio con i lancianesi e gli italiani con cui è nato uno scambio di esperienze e di cultura che può soltanto arricchire entrambe le nazioni». Un’amicizia ribadita anche dalle parole del reverendo Constantin che non solo grazie alla collaborazione del Comune ma anche a quella stretta con la Curia Arcivescovile sta mettendo in campo diverse iniziative di tipo culturale. Una di queste si terrà oggi e grazie alla presenza dello storico Domenico Maria Del Bello porterà con un piccolo tour guidato, alla scoperta dei monumenti, della storia e dell’arte del quartiere della Sacca. La seconda iniziativa è invece la creazione di un percorso espositivo, realizzato in un fondaco attiguo alla chiesa, in cui sono esposti oggetti tipici delle chiese ortodosse, (di cui alcuni acquistati con finanziamenti a fondo perduto da parte del Dipartimento per i Romeni di ovunque, appartenenti al Governo della Romania) abiti tradizionali, tessuti e ceramiche tipiche provenienti dalla cultura dell’ unico paese di lingua latina dell’Est Europa.