Si è svolta questa mattina, nell’aula delle udienze del tribunale di Vasto, la cerimonia di immissione in ruolo dei due nuovi magistrati, Maria Elena Faleschini, assegnata al tribunale, e Silvia Di Nunzio, alla Procura della Repubblica. Il tribunale, riunito in forma collegiale con la presidenza di Bruno Giangiacomo e i giudici Elisa Ciabattoni e Silvia Lubrano, ha proceduto alla lettura dei decreti che sanciscono l’immissione in organico dei due magistrati, alla loro prima nomina.
«Diamo il benvenuto ai nuovi magistrati – ha detto il presidente dell’ordine degli avvocati Vittorio Melone -. Qui avrete tante occasioni per lavorare su tutte le materie. Troverete un’avvocatura disponibile e di sostegno, nel rispetto dei ruoli. Conosciamo le difficoltà degli uffici giudiziari e la data di chiusura che incombe sul tribunale. Abbiamo già avviato i contatti per un incontro con il viceministro Sisto per continuare nella nostra battaglia».
Il sostituto procuratore Vincenzo Chirico ha dato il benvenuto alle colleghe. «Questo è un ufficio dove si sta in prima linea e c’è tanto da fare. La Procura ha carenza di organico, quindi c’è da rimboccarsi le maniche e lavorare». Il vicesindaco Licia Fioravante ha portato il saluto della «città che vi accoglie con affetto e sincerità. Questo è un tribunale che merita di resistere. Proprio stasera c’è una riunione dei sindaci per arrivare ad una soluzione buona per questo tribunale e per il rafforzamento della Procura in una terra di frontiera».
Il presidente Bruno Giangiacomo ha espresso, nel suo intervento, anche il pensiero del procuratore Giampiero Di Florio, assente per motivi di salute. «Dietro quei fascicoli ricordate sempre che ci sono delle persone. Questo è un mestiere che si è scelto e lo si deve affrontare con grande determinazione». Giangiacomo, che a gennaio lascerà Vasto per andare alla Procura generale della Corte d’appello di Roma, ha ricordato alle giovani colleghe che «seppure quello giudiziario sia definito un potere, non bisogna mai dimenticare che un potere è anche, anzi, soprattutto, una funzione» a servizio della comunità.
A margine della cerimonia Giangiacomo ha anche ribadito come, anche con la fiducia data dai nuovi innesti nell’organico della magistratura, si debba procedere verso le soluzioni definitive per la salvaguardia del tribunale.