Il ruolo fondamentale della Radiologia senologica di Ortona: 930 diagnosi precoci in 10 anni

Tempo di bilancio per la Radiologia senologica dell’ospedale di Ortona: in dieci anni sono state eseguite 620 mila mammografie di screening e identificati in fase precoce 930 tumori maligni. Questi i numeri dell’unità radiologica dedicata al seno istituita nel 2012, oggi importante realtà per una regione nella quale rappresentava un inedito assoluto.

Il cammino compiuto è stato ricordato questa mattina nel corso di un affollato appuntamento promosso da Marzia Muzi, responsabile del Servizio, per sottolineare «la valenza di un modello di organizzazione prezioso per la salute delle donne» alla presenza dell’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, del direttore generale della Asl Thomas Schael e del suo predecessore Francesco Zavattaro, che all’epoca si impegnò per la usa istituzione, del sindaco Leo Castiglione e dei colleghi dei comuni dove si eseguono mammografie e dei rappresentanti delle associazioni dei pazienti (Lory a colori e Gaia). 

Di assoluta rilevanza il lavoro compiuto in questi dieci anni riassunto nei numeri: i medici sono passati da 2 a 6, i tecnici da 2 a 4 con previsione di averne altri 3 per fine anno, i mammografi da 2 a 3. Il team ha inoltre a disposizione 2 ecografi e un dispositivo per biopsie stereotassiche. Dalle 2.151 mammografie di screening eseguite in avvio di attività nel 2012, si è arrivati alle 11.500 del 2021 con previsione di replica nell’anno in corso. «Una crescita che ha risentito pesantemente degli effetti del Covid, se si pensa che nel 2019 era stata superata quota 15.000; di buono, però, c’è la percentuale di adesione delle donne invitate, che resta alta e superiore al 50%. E ancora, alto dato positivo, all’aumento degli esami nel programma di screening corrisponde una diminuzione delle mammografie cliniche, passate dalle quasi 6mila del 2012 alle 3mila di cinque anni dopo. Tali prestazioni rientrano, infatti, nell’ambito dell’attività dell’unità operativa, impegnata anche sui controlli oncologici e sulla sorveglianza del rischio familiare».

«Trovo un clima davvero positivo generato dalla sinergia tra ospedali, operatori e associazioni di volontariato, presenti anche in questa circostanza. Oltre a ricordare il passato è necessario guardare avanti, alle nuove metodiche e alle azioni da mettere in campo per dare allo screening risorse e strumenti necessari per meglio tutelare le donne e la loro salute», ha sottolineato Nicoletta Verì riferendosi alla mammografia con mezzo di contrasto che presto sarà introdotta a Ortona.

«Questi dieci anni rappresentano la base sulla quale costruire il futuro – ha aggiunto Schael – che passa per un ampliamento delle mammografie presto in arrivo anche a San Salvo con il mammografo che abbiamo acquistato e le nuove metodiche diagnostiche che verranno introdotte qui. A Ortona c’è un patrimonio fatto di expertise e numeri che non ha eguali in questa regione».
In tema di nuove prospettive, Claudia D’Eramo, radiologa del team, ha illustrato gli aspetti tecnici della mammografia con mezzo di contrasto.

Presente per l’occasione anche il vicesindaco di San Salvo Eugenio Spadano che così commenta l’annuncio del direttore Schael: «Ringrazio l’assessore alla Sanità della Regione Abruzzo e il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti che hanno accolto la richiesta del nostro Comune per dotare il Distretto sanitario di San Salvo di un mammografo. Tale strumento  servirà per  effettuare gli screening per la prevenzione dei tumori del seno e sarà collegato con il Centro di radiologia senologica dell’ospedale di Ortona, diretto dalla Muzi».

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