«Auto ribaltata, tutti contro la persona, nessuno pensa al suo stato di salute»

Ieri mattina un’auto di Poste Italiane si è ribaltata in via Sant’Onofrio a Vasto. La portalettere 27enne che era alla guida è rimasta fortunatamente illesa. Una sua collega affida a Chiaro Quotidiano alcune personali riflessioni sull’accaduto e sui commenti pubblicati sui social network.

Vasto, via Sant’Onofrio: l’auto ribaltata

«Ieri mattina una mia collega, adempiendo alle sue mansioni da portelattere, si attingeva presso una località prestabilita da Poste per svolgere il suo lavoro quotidiano.

Durante il servizio si è imbattuta in un incidente stradale dove la vettura aziendale si è ribaltata e, grazie a Dio, lei è rimasta illesa.

Le motivazioni dell incidente possono essere molteplici e potremmo dare la colpa a Poste, alla fretta, al governo e ai suoi tagli, al Comune che non ha provveduto ad un’ottima viabilità stradale… potremmo continuare all’infinito, dare colpe e delegare responsabilità l’uno all’altro.

Resa pubblica la notizia, mi sono imbattuta in una serie di critiche rivolte alla mia azienda che io in modo amorevole chiamo “mamma Poste” sul mal funzionamento di essa e soprattutto rivolte a noi postini.

Sono rimasta sconcertata nell’udire la voce del popolo puntare il dito verso un essere umano, non porgendo l’attenzione sul suo stato di salute.

Da che mondo e mondo, purtroppo gli infortuni sul lavoro sono sempre esistiti e ho deciso di prendere la situazione di petto, scrivendo queste due righe per sollecitare l’animo umano a guardare il bicchiere mezzo pieno… La vita accade!
Noi postini ogni giorno, nonostante ci sia il sole o la pioggia , nonostante ci siano 40 ° o 0°, nonostante ci sia neve o vento, nonostante tutto, prendiamo in carico tutto il prodotto e ci mettiamo su strada.
Nella maggior parte dei lavori, il tempo non passa mai, aspettano che finiscano le 8 ore lavorative… mentre il nostro lavoro è diventato una lotta contro il tempo dopo che ci sono state varie ristrutturazioni aziendali e tagli importanti di personale che si sono adeguati con l’andamento mondiale delle condizioni del lavoratore, portando esso a ritmi frenetici dimenticando che siamo tutti esseri umani.

Oggi per l’ennesima volta mi sono dovuta ricredere ascoltando e leggendo vari commenti che l’uno porge all’altro senza accorgersi che in realtà è tutto un giro vizioso o meglio un cane che si morde la coda.

In fondo in fondo, credo che questo mondo che oggi abbiamo, di cui tanto ci lamentiamo, ce lo siamo voluto tutti noi.

In fede, Catia Di Fonzo, una portalettere di Poste italiane».

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Comments 1

  1. Nicola says:

    Ottimo tenerci sempre informati

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