Parco Muro delle Lame, mozione di FdI: «Sindaco chiarisca la vicenda in Consiglio comunale»

Accende gli animi, e infiamma la querelle politica, il sequestro di parte degli impianti del Parco Muro delle Lame inaugurati nel luglio scorso. Al sindaco di Vasto, Francesco Menna, che ieri è intervenuto sulla vicenda, assicurando che «il Comune ha sempre operato e sempre opererà in piena trasparenza», rispondono i consiglieri di Fratelli d’Italia che annunciano una mozione da discutere nel corso del prossimo Consiglio comunale.

«A seguito dell’esito di una gara dove venne presentata una sola offerta, con un solo concorrente – affermano i consiglieri ripercorrendo le tappe principali della vicenda – il 18 agosto 2020, tutta l’area pubblica del Parco Muro delle Lame fu affidata per 3060 euro, con un rialzo unicamente del 2% sul canone annuale posto a base di gara dal Comune, alla R.T.I Sporting Club di Vasto. Il 14 luglio 2022 l’amministrazione comunale ha inaugurato l’ambizioso progetto di riqualificazione dell’intera area; il sindaco di Vasto, scomodando Pablo Neruda e parlando di “compasso della fatina turchese”, ringraziava a nome di tutti i cittadini della città da lui amministrata l’operosità e l’ingegno della ditta privata profusi per il bene della collettività.

Ora – sottolineano gli esponenti di FdI – dopo nemmeno quattro mesi da questa trionfalistica inaugurazione e presentazione dell’area alla città come esempio di buon governo, alcune strutture ricadenti nella gestione dello Sporting Club, il ristorante, il bar e la piscina all’aperto con vista mozzafiato, sono state sottoposte a sequestro da parte della procura della Repubblica di Vasto. A seguito di questi fatti, un partito di opposizione come Fratelli d’Italia, deve necessariamente chiedere alcuni chiarimenti al sindaco di Vasto, perché si è particolarmente esposto sull’operazione di restyling urbanistico di un concessionario privato, e perché ha unicamente comunicato sui giornali l’avvenuto rispetto delle procedure di gara, che nessuno gli mette in dubbio, ma non ha ancora detto nulla sul suo successivo ruolo di monitoraggio della gestione del bene pubblico da lui dato in affidamento».

«Poichè l’area ricade in Zona V1 – Verde pubblico attrezzato, normata dall’articolo 134 delle NTA del PRG del comune di Vasto, in zona P3 – Zona a pericolosità molto elevata del PAI, il piano di assetto idrogeologico della Regione Abruzzo, e in Zona a conservazione parziale A3 del Piano Paesaggistico Regionale – aggiungono – è a tutti noto che gli interventi qui ammessi sono estremamente ridotti e la natura degli stessi ha soprattutto finalità di conservazione e mitigazione del rischio, prima che di ricettività o svago. Con l’unico intervento ammesso dal bando e concesso dal Comune di Vasto una manutenzione straordinaria degli immobili esistenti, non si sarebbe dovuta alterare la volumetria esistente, mutare la destinazione d’uso di ambienti preesistenti e quindi incrementare il carico urbanistico di questa bella ma fragile zona, come evidentemente il sequestro sta invece cercando di affermare.

È possibile – chiedono i consiglieri del partito di Giorgia Meloni – che tutto questo sia accaduto sotto il naso del Comune? Ma soprattutto prima o dopo l’inaugurazione pubblica? Fratelli d’Italia è garantista sempre e a prescindere, ed è consapevole che questo territorio è stato spesso coinvolto da sequestri di cantieri di edilizia privata che non sempre hanno confermato l’impianto accusatorio nel successivo processo. Ma poiché qui si tratta di beni comuni, e l’area potrebbe essere resa inutilizzata per molti anni, con danno di immagine ed economico per la città, chiediamo l’impegno del sindaco di Vasto a riflettere su alcune azioni. In primis, rendere pubblici alla cittadinanza tutti i dati in suo possesso, comprese le relazioni annuali circa le attività gestionali svolte previste dal bando, le azioni e gli investimenti operati dal concessionario fino al giorno del sequestro. In secondo luogo, verificare eventuali inadempienze contrattuale e nel caso valutare la risoluzione immediata del contratto, e, infine, costituirsi parte civile in un eventuale processo.

Poiché dovrà essere fatto immediatamente un confronto politico e tecnico sulla vicenda, e non solo attraverso scomposti comunicati sui giornali – chiosano – Fratelli d’Italia aspetta una sua puntuale risposta in Consiglio comunale e ha oggi presentato con i suoi consiglieri comunali una mozione da discutere nel corso della prossima assise civica».

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