Dalla sofferenza alla rinascita: in un documentario la storia di Somayyeh, afghana rifugiata in Italia

Ha dovuto lasciare la sua terra, l’Afghanistan, per salvare la sua vita. Ora a raccontare la storia di Somayyeh Mahmoodi è il film documentario diretto da Alessandro Di Gregorio che, con il team Nientestorie formato insieme a Panfilo D’Ercole e Nicola Sammartino, ha trasformato in emozioni le immagini e le parole in cui la 30enne rifugiata in Italia parla della sua vita. Il documentario, intitolato Somayyeh e prodotto dall’associazione On the road, è stato presentato per la prima volta ieri sera a San Salvo, alla Porta della Terra, nell’ambito delle iniziative cittadine per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne organizzate con l’associazione Dafne. Una serata iniziata con la fiaccolata dedicata alle donne iraniane e afghane che, ancora oggi, vivono condizioni molto difficili.

Poi, nella sala Leone Balduzzi, il sindaco Emanuela De Nicolis e la vicepresidente di Dafne, Licia Zulli, hanno introdotto il video documentario. È la stessa Somayyeh, nella sua lingua, come da precisa scelta del regista vastese, a raccontare la sua vita, dal trasferimento della sua famiglia in Iran al rientro in Afghanistan. Con tenacia e non senza difficoltà, in un paese dove per le donne è tutto più complicato, Somayyeh ha trovato realizzazione, diventando consulente del Ministero e ponendosi al servizio delle altre donne. La fuga a cui è stata costretta, proprio per il suo impegno sociale, non ha spezzato i suoi sogni e il suo voler rendersi utile alle altre donne. Arrivata in Abruzzo ci ha messo poco per riversare la sua carica vitale in progetti che oggi la vedono impegnata a sostegno di tante altre donne. Tra le ultime iniziative c’è la nascita dell’associazione di solidarietà “Donne per le donne”. Dopo la proiezione in anteprima del documentario è stata la stessa protagonista a prendere la parola, centrando l’attenzione sul genocidio della popolazione hazara, la sua gente, in Afghanistan.

Presentato il video documentario "Somayyeh"

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Il video documentario rappresenta un preziosa testimonianza, attraverso il volto, gli occhi, la voce di Somayyeh, di una vicenda che ha segnato la storia degli ultimi anni e che è ancora fonte di tante sofferenze. Di Gregorio, vincitore del David di Donatello nel 2019 con Frontiera, è riuscito a costruire una narrazione intensa e coinvolgente, che fa entrare lo spettatore in empatia con la protagonista di una vicenda tanto personale quanto rappresentativa di ciò che è accaduto in Afghanistan nel 2020.

Chiaro Quotidiano nel documentario "Somayyeh"

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Nel documentario c’è anche una parte dell’intervista di Somayyeh Mahmoodi a Chiaro Quotidiano. Lo scorso aprile l’avevamo incontrata per raccontare la sua storia, ripercorrendo le tappe della sua vicenda, dal suo impegno in Afghanistan alla fuga precipitosa in areo e l’arrivo in Italia, passando per Roma e Roccaraso prima di ricevere ospitalità nel centro di accoglienza di Palmoli. Somayyeh ci aveva parlato della sua attività di testimonianza a favore dei diritti delle donne che, per un anno e mezzo, l’ha vista quotidianamente presente negli studi della tv afghana. Un intreccio di racconti e di esperienze, ripreso dall’obiettivo del team Nientestorie, che ha permesso alla nostra redazione di poter conoscere Somayyeh e raccontarne la sua storia. E nella realizzazione dell’intervista ci sono stati anche interessanti momenti di confronto con il regista Di Gregorio, di cui abbiamo potuto osservare da vicino la cura e l’attenzione con cui si avvicina ad una storia, intensa e complessa come quella di Somayyeh, per raccontarla con delicatezza e profonda empatia.

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