Verratti, il Psg ed Al-Khelaïfi: la verità di Donato Di Campli a “Report”

Sulla burrascosa separazione avvenuta tra Marco Verratti, talento pescarese della Nazionale Italiana. e del Paris Saint Germain ed il suo procuratore, l’avvocato frentano Donato Di Campli, tanto è stato detto e scritto negli ultimi anni non solo dalla stampa sportiva ma anche da parte di quella generalista. Nuovi retroscena, dettagli e risvolti inaspettati su quella vicenda sono emersi ieri, lunedì 14 novembre, durante la puntata di “Report” condotta dal Sigfrido Ranucci ed incentrata sul Qatar. Il piccolo stato del golfo Persico si appresta infatti a salire da protagonista sulla scena internazionale ospitando, tra pochi giorni, i Campionati Mondiali di calcio Fifa 2022. Ma dietro i lustrini e la popolarità dell’evento sportivo più importante del mondo, non sono mancate le polemiche di chi ha contestato fin dall’inizio questa scelta: in Qatar sono stati denunciati abusi sui lavoratori e il mancato rispetto dei diritti civili. Con l’inchiesta “Il miraggio dello sceicco” “Report” ha raccontato alcuni fatti e vicende scomode, una delle quali ha toccato da vicino proprio Donato Di Campli che nell’estate 2017 in pieno accordo con il suo assistito Verratti stava trattando il passaggio del “folletto di Manoppello” dal Paris Saint Germain al Barcelona. Un trasferimento non gradito, anzi fortemente osteggiato dal presidente del club francese Nasser Al-Khelaïfi che in maniera a dir poco eloquente fece saltare la trattiva.

Del controllo assoluto intrapreso da Al-Khelaïfi, l’avvocato Di Campli ha parlato ai microfoni di “Report” durante la sua intervista con Daniele Autieri, «il presidente mi convocò – ha affermato Di Campli – dicendomi con molta chiarezza che se non avessi interrotto subito la trattativa con i blaugrana, Marco mi avrebbe lasciato: il rapporto tra l’emiro del Qatar ed Al-Khelaïfi è strettissimo ed il presidente parla per nome e per conto del governo qatariota». Le pressioni però non finiscono solo sulle spalle di Di Campli ma anche su quelle di Verratti che, aveva confidato a Di Campli stesso, di essere stato costretto a smentire le voci di un suo addio a Parigi tramite una finta ed estorta intervista postata, poi sui canali social del team francese. «Terminate le sue vacanze ad Ibiza – ha sottolineato ancora Di Campli – Marco viene richiamato dal club per registrare questa “intervista” in cui lui appare visibilmente provato ed in cui è costretto a negare tutte le voci di calciomercato che lo riguardavano, addossando tutte le colpe di questa vicenda ad una mia iniziativa personale.

Marco – ha afferma Di Campli – è stato obbligato a rimanere al Psg e chiuso in una stanza per “confezionare” queste sue parole». Pochi giorni prima lo stesso Verratti aveva inviato un sms ai vertici del club chiedendo di essere ceduto e di voler tentare una nuova avventura in Spagna, con la maglia del Barcelona. «La volontà di Verratti non è stata mai rispettata – ha confidato ancora l’imprenditore frentano – ed io venni allontanato con Al-Khelaïfi che costrinse Marco a rinnovare il contratto promettendo di acquistare il forte brasiliano Neymar, (cosa che poi effettivamente avvenne). Il Paris Saint Germain ed Al-Khelaïfi sono la diretta emanazione della potenza qatariota in Europa e con i loro sold queste persone pensano di poter acquistare tutto».

A Chiaro Quotidiano Di Campli ha raccontato com’è nata la sua presenza su “Report”, «sono stato contatto da Rai 2 e circa dieci giorni fa il giornalista Daniele Autieri è stato nel mio studio qui a Lanciano. Ora spero che l’intervista rilasciata in televisione possa aver portato finalmente a galla la verità: in questi anni si sono sentite tante, troppe chiacchiere su questa vicenda e sulla mia persona, ma ora mi auguro che si sia definitivamente chiarito come sono andati i fatti e che io ho sempre e solo pensato al bene di Marco, senza nessun interesse personale».

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