«Oggi ricordiamo chi, sacrificando la propria vita, ci ha garantito un futuro di pace e libertà»

Il 4 novembre ricorre la celebrazione della giornata delle Forze Armate e la commemorazione dell’Unità nazionale e degli uomini e delle donne che per gli ideali di libertà e unione sacrificarono le proprie vite. Anche Vasto, nel 107° anniversario dell’entrata dell’Italia nel primo confitto mondiale, ha reso omaggio al milite ignoto, ai caduti e all’impegno dei rappresentanti delle forze armate. Presenti alla cerimonia, in rappresentanza del Comune, il sindaco Francesco Menna, il vicesindaco Licia Fioravante, gli assessori Nicola Della Gatta e Anna Bosco e la consigliera comunale Maria Molino. Presente alle celebrazioni anche il parroco di San Giuseppe, don Luca Corazzari.

Rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni combattentistiche e d’armi hanno sfilato in un corteo silenzioso che, da Viale delle Rimembranze, ha percorso il centro cittadino fino ad arrivare al monumento ai Caduti di piazza Caprioli, di cui nel 2022 ricorrono i 100 anni dall’inaugurazione. Lì, ad attenderli, hanno trovato i giovani alunni della Scuola Luigi Martella, quelli della Nuova direzione didattica e gli studenti della scuola media Rossetti che con le loro insegnanti, attraverso la lettura di lettere e pensieri, hanno reso omaggio al Milite Ignoto e ai caduti di tutte le guerre. Un messaggio di speranza, quello dei più piccoli, affinché il ricordo degli orrori dei conflitti passati, possa essere di monito ai “grandi” a non perpetrare quelle atrocità.

«In questo giorno si rinnova un appuntamento con la memoria, il riconoscimento per quanti ci hanno garantito un futuro di libertà per mezzo di un servizio generoso, anche, molto spesso, attraverso il sacrificio del loro bene più prezioso, la loro stessa vita – ha detto il sindaco Menna nel suo discorso a seguito della deposizione della corona di fiori al Monumento -. È vero: la storia ha consacrato il 4 novembre – anniversario della firma dell’Armistizio, che sancì la fine della Prima Guerra Mondiale – come la “vittoria” dell’Italia in quel terribile conflitto bellico. È giusto chiarire, soprattutto ai più giovani, che la Prima Guerra Mondiale è stato il primo di una serie di eventi che avrebbero cambiato per sempre il volto della nostra storia. Ecco perché il 4 novembre è il giorno in cui insieme riflettiamo sulla Patria, sulla responsabilità che ciascuno di noi ha di servire la Patria. Anche oggi, siamo chiamati a celebrare un triplice anniversario: la vittoria della Grande Guerra, il giorno, dunque, dell’Unità Nazionale, e infine, ma non da ultimo, la celebrazione delle Forze Armate, garanzia e custodia dell’integrità.

In questo 2022 – aggiunge il primo cittadino – questa giornata si riveste di due ulteriori significati particolari. In primo luogo, il nostro Consiglio comunale ha conferito, all’unanimità, la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto. Lo ha fatto, come molti altri Comuni italiani, in seno alle celebrazioni del centenario della sua traslazione all’Altare della Patria. Quel soldato senza nome riuscì a far sentire gli italiani fieri di essere parte di un’unica comunità di storia e di destino. Attraverso di lui, ricordiamo tutti coloro hanno sacrificato la loro stessa vita affinché noi potessimo pienamente sperimentare libertà e pace. I più intrepidi, certamente, animati dallo sprezzo del pericolo e dalla forza della volontà. Come si volle scrivere, nell’immediato dopoguerra, conferendo la Medaglia d’Oro al Milite Ignoto, anche oggi vogliamo onorare “Lo sconosciuto, il combattente di tutti gli assalti, l’eroe di tutte le ore che, ovunque passò o sostò, prima di morire, confuse insieme il valore e la pietà. Soldato senza nome e senza storia, Egli è la storia: la storia del nostro lungo travaglio, la storia della nostra grande vittoria”.

Quest’anno – sottolinea Menna – ricorre anche il 150° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini. Scriveva Mazzini: “…dove non è Patria, non è Patto comune al quale possiate richiamarvi: regna solo l’egoismo degli interessi…”. I Padri della Patria amavano l’Italia – fino al sacrificio – ma non erano chiusi nella dimensione nazionale. Sognavano un’Italia aperta all’Europa, vicina ai popoli che ovunque nel mondo stessero combattendo per la propria libertà, un’Italia capace di conquistare il rispetto e l’ammirazione nel mondo. Questi sono sentimenti che, particolarmente forti, animano coloro che hanno scelto di far parte delle Forze Armate. “A loro – disse il presidente Ciampi – è affidato il compito di custodire, se necessario anche con le armi, questi nostri valori, queste nostre tradizioni di civiltà, cultura ed amore della pace, e di difenderli sia in Patria sia nei diversi, difficili e impegnativi teatri operativi ove sono chiamati ad operare”. Le forze armate rappresentano efficacemente quel patrimonio di valori che fondano la nostra identità nazionale. Sono una risorsa fondamentale, un presidio di vicinanza, di condivisione, di presenza dello Stato irrinunciabile per quanti si trovano ad amministrare la cosa pubblica. Di questo ringrazio tutti i rappresentanti qui presenti e, attraverso di loro, tutte le donne e gli uomini in servizio nelle nostre comunità. Care ragazze, Cari ragazzi, formiamoci a questo rispetto, a questo valore, a questo patrimonio di umanità, di pace e di bellezza che scaturisce dalle vicende umane di tanti giovani che hanno creduto nella speranza di un futuro migliore».

Giornata di festa e di ricordo che si è conclusa con la deposizione di un omaggio floreale al cippo dei caduti del Mare di via Adriatica.

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