Mese della lotta alla violenza di genere, il collettivo “Patate Bollenti” scende in piazza

Per inaugurare il mese dedicato alla lotta alla violenza di genere, il collettivo transfemminista intersezionale Patate Bollenti scende in piazza Rossetti per riappropriarsi dello spazio pubblico in un giorno simbolico come il 1° novembre.

Vasto: collettivo Patate bollenti in piazza Diomede

«Porteremo con noi – spiegano le attiviste – i nostri corpi ed insieme a questi, le nostre storie e le storie delle donne che prima di noi hanno lottato per la propria libertà ed indipendenza. Proviamo tutti e tutte insieme ad urlare più forte, per far sì che la voce di tutte le vittime di violenza venga ascoltata e ricordata. Come ci riappropriamo dei nostri corpi e delle nostre vite? Dentro di noi abita un potere, che fa paura perché è in grado di decostruire il sistema eterocispatriarcale e capitalistico in cui viviamo. Come lo liberiamo? Come ci liberiamo? Per trovare delle risposte o semplicemente per far nascere nuove domande, cominciamo a creare un percorso di riflessione e di condivisione sulla realtà che ci circonda dall’Abruzzo all’Iran, passando per scuole, università, fabbriche ed ospedali, che ci porterà verso (ed oltre) la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne».

«Vorremmo – proseguono – dare nuova luce al ruolo della donna scardinare gli stereotipi che ci vedono sante o streghe, incastrate nel ruolo femminile che serve a mantenere un certo equilibrio all’interno della società. Vogliamo ristabilire un nuovo equilibrio. Questo è solo l’inizio di un percorso insieme, non solo nel mese dedicato alla lotta della violenza di genere, e anche per fare conoscere il centro antiviolenza. Sabato 26 Novembre – aggiungono – ci vedremo sfilare per le vie di Roma al grido di Non Una di Meno. Vorremmo portare i vastesi a Roma, se se la sentiranno. Probabilmente il 5 novembre saremo a Napoli per la manifestazione “Insorgiamo” del collettivo Gkn. La nostra è una lotta che si estende soprattutto alla lotta di classe, non solo a quella femminista».

Collettivo Patate bollenti

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