Inizia oggi l’Ottavario dei Defunti dell’Arciconfraternita Morte e Orazione

Cominciano questa sera, con la Santa Messa delle 18.30 presieduta da monsignor Emidio Cipollone nella chiesa di Santa Chiara, gli otto giorni con cui l‘Arciconfraternita della Morte ed Orazione “San Filippo Neri” ricorda tutti i defunti ma in particolare i confratelli e le consorelle che non ci sono più: tra i numerosi eventi che caratterizzano ogni anno la vita sociale del Pio Sodalizio questo assume una particolare rilevanza perchè si collega strettamente alla vita stessa della confraternita, che dal 1608 venne affiliata alla casa madre di Roma. Una delle primarie attività dei nobiluomini era infatti quella di occuparsi infatti della sepoltura cristiana dei poveri che a causa della miseria e dell’epidemia di peste morivano per le strade e le campagne, pregando anche per le loro anime con l’orazione delle “Quarantore” in ricordo del periodo di tempo trascorso da Gesù Cristo nel sepolcro.

Il secondo momento di raccoglimento è previsto per domenica 30 con una nuova messa celebrata però alle 18:30, mentre martedì 1 novembre, giorno di Ognissanti l’appuntamento è alle 16 nella cappella del cimitero, con il rito religioso celebrato nuovamente dall’arcivescovo della diocesi di Lanciano – Ortona: l’ottavario si chiuderà ufficialmente mercoledì 2 novembre alle 19:30 con la messa in suffragio dei morti, celebrata in Santa Chiara: la tradizione della chiesa ha sempre esortato a pregare per i defunti, in particolare offrendo per essi la celebrazione eucaristica: essa è il miglior aiuto spirituale per le loro anime. Santa Chiara, in questo periodo che va dal 26 Ottobre al 2 Novembre si “veste” a lutto, ornata con i drappi neri ed il caratteristico talamo che simboleggia lo stemma dell’Arciconfraternita: elemento caratterizzante delle celebrazioni è la presenza della Corale San Filippo Neri, composta dai soli confratelli maschi, che attraverso le note struggenti del “Requiem” scritto dal compositore lancianese Francesco Paolo Masciangelo e della “Missa Pro Defunctis” di origine gregoriana, trasformano la musica in una preghiera di gruppo.

La massima espressione di questa preghiera, e fulcro delle celebrazioni eucaristiche dell’Ottavario dei defunti, si ha negli istanti successivi alla comunione, quando le luci si spengono ed in un’atmosfera surreale e di rara bellezza, il priore attraverso il suono della caratteristica “racanella”, invita tutti al raccoglimento. Le note solenni dell’organo introducono il canto del Salmo 129, “De profundis clamavi ad te, Domine. Domine, exaudi vocem meam. Fiant aures tuae intendentes in vocem deprecationis meae.” (“Dal profondo a te ho gridato, o Signore. Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera”). In quegli istanti le voci della corale maschile dell’Arciconfraternita accompagnano tutti i presenti in un silenzio orante che, seppur per pochi istanti, ci ricongiunge con tutti i nostri cari che non ci sono più. Al “De Profundis” segue un’orazione di intercessione per tutti i confratelli e le consorelle defunti e per tutti coloro che in vita hanno fatto del bene per il sodalizio.

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