Aule didattiche e studenti più autonomi, il nuovo corso della “D’Annunzio”

Il raggiungimento dell’autonomia didattica e relazionale attraverso un insegnamento moderno e personalizzato. È questo l’obiettivo dell’istituto comprensivo “D’Annunzio” di Lanciano che, dallo scorso anno scolastico, ha iniziato una particolare sperimentazione su un nuovo modo di fare scuola.

«Sono arrivata qui nell’anno del lockdown, – ci dice la dirigente scolastica, Anna Di Nizio – e da subito, quando ancora non sapevamo cosa ci aspettasse, mi sono messa in moto, insieme ai miei splendidi docenti, per portare questa sperimentazione nella nostra scuola, troppo spesso vittima di pregiudizi sedimentati negli anni». E così, dopo incontri e approfondimenti, l’istituto “D’Annunzio” è entrato a pieno titolo nel Movimento Avanguardie Educative, promosso dall’Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa (INDIRE) grazie al progetto di aule e laboratori disciplinari.

E a spiegarci di cosa si tratta, tra corridoi coloratissimi, dipinti dagli alunni della scuola media inferiori insieme ai più piccoli della primaria, sono proprio la dirigente Di Nizio e la sua vice, Maria Marfisi. «La configurazione tradizionale delle aule secondo la quale a ogni classe è attribuito uno spazio aula in cui gli studenti vivono la maggior parte del tempo scuola mentre i docenti girano da una classe all’altra, viene scompaginata per lasciare il posto ad aule laboratorio disciplinari. – spiega la preside – Le aule sono assegnate in funzione delle discipline che vi si insegneranno per cui possono essere riprogettate e allestite con un setting funzionale alle specificità della disciplina stessa. Il docente non ha più a disposizione un ambiente indifferenziato da condividere con i colleghi di altre materie, ma può adeguarlo a una didattica attiva di tipo laboratoriale, predisponendo arredi, materiali, libri, strumentazioni, device, software. La specializzazione del setting d’aula – sottolinea – comporta quindi l’assegnazione dell’aula laboratorio al docente e non più alla classe: il docente resta in aula mentre gli studenti ruotano tra un’aula e l’altra, a seconda della disciplina». E dall’anno scolastico 2021/2022, alla “D’Annunzio” è partita la sperimentazione nella scuola media inferiore e nelle classi ponte, la prima e la quinta, della scuola elementare. Nell’anno appena iniziato, invece la sperimentazione è stata estesa a tutte le classi della primaria.

«Dietro c’è un gran lavoro perché sta ad ogni docente, insieme ai suoi alunni, creare il setting di ogni aula. – ci dice la maestra Marfisi mentre ci mostra con orgoglio com’è organizzata la scuola – Gli alunni si sentono protagonisti e, attraverso laboratori e un metodo di didattica che punta a renderli sempre più autonomi, apprendono prima, meglio e senza lo stress della mera lezione frontale». Non esiste più il metodo di insegnamento classico ma, sulla base del metodo Freinet, si passa all’apprendimento naturale in cui l’allievo è un soggetto attivo, con le proprie esigenze ed i propri tempi di apprendimento. Così nessuno si sentirà più indietro ma tutti, ognuno con le proprie capacità e peculiarità, troverà la propria strada per imparare. Non ci sono cartelloni nelle aule, tengono a sottolineare le insegnanti. Ci sono strumenti di lavoro che parlano, mutano e si evolvono, creati dagli stessi studenti per se stessi e chi arriverà dopo di loro pronti all’uso e allo… studio. Una scuola fatta su misura per i ragazzi che, sin da piccoli, imparano il valore dell’autonomia e della libertà, senza però abusarne. «Mi piace questo modo di fare scuola perché abbiamo la possibilità di muoverci, sgranchirci le gambe ed entrare ogni volta in una nuova una aula che è fatta apposta per noi», ci dice un alunno di seconda media. «Ormai la sera non guardo più la tv, – è il commento di una professoressa di lettere – ma mi metto a preparare schede e giochi didattici per i miei alunni e ogni giorno, insieme a loro, è una nuova scoperta». 

E così, grazie ad una dirigente all’avanguardia, professori sprint e proattivi e studenti già proiettati al futuro, l’istituto “D’Annunzio” ha avuto un incremento di iscritti mentre continua a promuovere la verticalità dell’insegnamento dall’infanzia fino alla scuola media inferiore.

«Siamo in continua formazione per garantire il meglio che possiamo ai nostri alunni. – conclude la dirigente Di Nizio – Il mondo cambia continuamente e la scuola può solo cercare di stargli dietro. Non è semplice, ma è nostro dovere preparare i ragazzi al futuro rendendoli autonomi nell’apprendimento e nelle scelte. Prima si inizia, prima si arriva».

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