L’Anas apre all’ipotesi di raddoppio della Trignina: «Coinvolgere anche i Comuni del Molise»

Disponibilità dell’Anas a progettare il raddoppio della Statale 650 “Trignina” come soluzione di medio-lungo periodo per mettere in sicurezza la trafficata arteria. È probabilmente il dato più interessante emerso dall’incontro tenutosi stamattina in prefettura a Chieti tra sindaci, Provincia, prefetto ed ente proprietario della strada.
La richiesta di un tavolo era stata avanzata qualche tempo fa da nove sindaci del Vastese e dal consigliere provinciale Carlo Moro.

All’appuntamento di stamattina erano presenti i sindaci di Castiglione Messer Marino, Celenza sul Trigno, Lentella, Palmoli, Schiavi d’Abruzzo, Torrebruna e Tufillo, i vicesindaco di Dogliola e San Salvo, il responsabile della Viabilità della Regione Stefano Suriani, il comandante dei carabinieri della compagnia di Vasto Domenico Signa, il comandante della polizia stradale Fabio Polichetti e per l’Anas l’ingegnere Enzo Di Vittorio. Assenti per motivi istituzionali i sindaci di Vasto, Fresagrandinaria, San Giovanni Lipioni e Castelguidone.

«Ringrazio il Prefetto di Chieti, il dottor Armando Forgione per aver accolto e convocato con tempestività il tavolo tecnico-istituzionale. Sul raddoppio della Trignina, unica soluzione per risolvere definitivamente il problema della sicurezza e della maggiore fluidità del traffico, con i sindaci siamo giunti, grazie al proficuo apporto del prefetto Forgione, alla decisione di coinvolgere anche i Comuni del Molise interessati dalla SS650 al fine di redigere unitariamente un progetto da presentare all’Anas che si è detta, per voce dell’ingegner Di Vittorio, ben disponibile ad ascoltare, visionare e realizzare il progetto per giungere così alla risoluzione del problema», spiega Moro che ribadisce la volontà di interessare anche ai parlamentari abruzzesi e molisani affinché «siano anche loro parte attiva e collaborativa nella risoluzione della problematica che non deve avere colore politico».

Nel breve periodo, invece, sono diversi gli interventi individuati per rispondere alla richiesta di maggior sicurezza: implementazione dell’illuminazione soprattutto in prossimità degli svincoli, adeguamento e installazione delle barriere di protezione allo scopo anche di impedire l’accesso degli animali selvatici, messa in sicurezza degli accessi in entrata e in uscita degli svincoli che in alcuni punti è particolarmente pericolosa e non più a norma con gli standard attuali, messa in sicurezza del piano viabile dove ammalorato, migliore cartellonistica e maggiori controlli stradali. «Da parte sua – conclude Moro – l’Ing. Di Vittorio dell’Anas, nello snocciolare i vari interventi portati a termine e in corso d’opera relative alle problematiche avanzate dai sindaci, ha confermato la disponibilità a continuare tali interventi laddove non ancora compiuti o non sufficienti».

Quello di stamattina sembra quindi un primo piccolo passo verso un adeguamento stradale atteso da troppo tempo. Il rischio da evitare è che diventi una chimera ultraventennale come la variante alla Statale 16.

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