Un sistema d’allarme per avvisare la popolazione in caso di alluvioni-lampo e un allargamento della sezione dell’alveo per evitare di continuare a spendere fondi per una soluzione-tampone che non risolverà la situazione.
Sul caso del letto del Buonanotte invaso dalla vegetazione abbiamo raccolto il parere di Augusto De Sanctis della Stazione Ornitologica Abruzzese che da anni si occupa di ambiente e di progetti di salvaguardia del territorio.
«È vero che la presenza di vegetazione causa un piccolo innalzamento della quota del letto del fiume, ma dipende dal tipo di piante – dice De Sanctis a Chiaro Quotidiano – Le canne hanno ad esempio un’alta flessibilità. Continuare a fare questi interventi è come nascondere la polvere sotto al tappeto. Se gli argini sono stati ristretti, la prima cosa da fare è allargare la sezione dell’alveo. Quando ci sono eventi come quello recente delle Marche, con o senza canne non c’è differenza, se si allarga la sezione dell’alveo, invece, si riesce a gestire. Il Buonanotte è il tipico torrente interessato da fenomeni di flash flood, alluvioni-lampo. Oltre alla modifica della sezione dell’alveo, soluzione che andrebbe adottata per i fiumi canalizzati, sarebbe utile anche un sistema d’allarme, in modo da avvisare i cittadini. Inoltre, se la Regione non l’ha già fatto, uno studio puntuale sul torrente aiuterebbe a capire a che punto siamo come accaduto per il torrente Calvano di Pineto».
L’ultimo intervento di manutenzione del tratto finale del Buonanotte, dal costo di 142mila euro, risale al novembre 2017, due anni e mezzo dopo l’alluvione che, nel marzo 2015, colpì buona parte della marina sansalvese. Oggi il torrente che segna il confine tra Vasto e San Salvo è completamente invaso dalla vegetazione e il timore è che con precipitazioni consistenti possa favorirne lo straripamento.